Tutto un nuovo colore verde
🌍 Il colore verde #190 Scusa l'assenza. Ritorno con tante tante novità: nuove sezioni e soprattutto una nuova firma
Ciao!
Per prima cosa: scusa l’assenza della settimana scorsa. Fatiche in redazione.
Poi, grandissime novità: dopo mesi di assestamento, la newsletter ha un format definito. Troverai titolini, titoletti e nuove sezioni.
Soprattutto c’è una nuova voce. Quella di Federica De Lillis, giornalista romana che ora lavora per Sky Tg24 (avevo parlato di lei qui): d’ora in avanti collaborerà a Il colore verde. Alcuni testi saranno scritti sempre da me, altri a quattro mani, altre solo da lei – e in questo caso ci sarà la sua firma in cima. I focus di Federica: nuove generazioni, diritti e digitale.
Va bene, scopriamo le novità.
Questa newsletter arriva a 6264 persone. +100 rispetto l’ultima puntata
Passa parola per fare crescere il progetto
Le notizie della settimana raccontate in breve.
🇪🇺 La commissione europea vuole ridurre le emissioni Ue del 90% entro il 2040: prepariamoci allo scontro
Martedì 6 febbraio la Commissione europea presenterà la sua raccomandazione per un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni al 2040. Secondo le bozze emerse in queste settimane, Ursula von der Leyen chiederà ai Paesi dell’Ue di ridurre del 90% le emissioni (rispetto ai dati del 1990).
Il timing non è dei migliori: perché se è vero che 11 Paesi membri già hanno sposato l’obiettivo, è anche periodo di campagne elettorali, ci sono le proteste dei trattori e gli stessi partiti che supportano la Commissione sono in disaccordo.
💧 La Catalogna è senz’acqua, al via il piano anti-siccità (ed è solo febbraio)
La regione della Catalogna è colpita da una siccità senza precedenti. Da 40 mesi piove meno della media storica. Così da ieri la regione ha avviato il suo piano per risparmiare acqua nelle aree rurali ma anche a Barcellona, città che per sopravvivere deve imparare a vivere senza acqua. La disponibilità pro-capite di acqua consentita non potrà superare i 200 litri al giorno, con limiti più drastici di quelli già applicati nei mesi scorsi per agricoltura, allevamento e industria.
Proibite nelle case private attività come riempire piscine, irrigare campi sportivi, giardini e altre zone verdi o lavare l’auto al di fuori dei punti predisposti. Sarà vietato anche attivare le fontane ornamentali. Le misure resteranno in vigore per almeno 15 mesi. Il piano emergenziale prevede anche l’uso di navi-cisterna provenienti dalla Francia e impianti di desalinizzazione.
👱♀️ Greta è stata assolta a Londra, aveva manifestato contro un summit delle compagnie petrolifere
L’attivista svedese Greta Thunberg è stata assolta a Londra dall’accusa di reato di ordine pubblico. Era stata arrestata, lo scorso autunno, durante una protesta davanti all’hotel dove si stava tenendo l’Energy Intelligence Forum, una mega riunione delle aziende petrolifere di mezzo mondo.
Altre quattro persone sono state assolte. Il giudice ha spiegato così la sentenza: “Le prove dell’accusa non sono sufficienti perché un tribunale ragionevole possa giungere a una condanna”.
Perché è una notizia importante? Perché in Regno Unito ormai da anni le manifestazioni ambientali sono trattate con il pugno di ferro. Il governo approva leggi sempre più stringenti e le forze dell’ordine provano a reprimere ogni protesta. Alcuni Paesi europei, compresa l’Italia, hanno scelto strade simili.
👴 Il primo presidente americano ad essere informato dell’effetto serra? Lyndon Johnson, 1959
La prima volta che un presidente degli Stati Uniti è stato informato ufficialmente dei rischi dell’effetto serra antropico risale al gennaio 1965. 59 anni fa, quando alla Casa Bianca c’era Lyndon B. Johnson. Lo ha rivelato la testata DeSmog, specializzata in giornalismo climatico investigativo. Ecco il memo:
🦈 Prime volte: la nascita di uno squalo bianco documentata in video; fecondazione in vitro per il rinoceronte bianco
Dei ricercatori hanno filmato per la prima volta la nascita di uno squalo bianco, non lo avevamo mai visto. Lo studio del video ci farà capire meglio come tutelare una specie a rischio estinzione.
La settimana scorsa un gruppo di scienziati internazionali ha completato con successo, per la prima volta, la fecondazione in vitro di un rinoceronte bianco meridionale. La tecnica potrebbe essere usata nei prossimi anni per salvare il rinoceronte bianco settentrionale, di cui rimangono solo due femmine.
Un numero che vale più di mille parole.
Un approfondimento in meno di 500 parole. Si legge in 3 minuti.
Ti faccio una domanda che faccio spesso. Chi sono i leader verdi del nostro tempo? O meglio ancora, se tu fossi un giovane o una giovane ambientalista (e forse lo sei), chi vorresti diventare da grande?
In molti settori abbiamo buoni esempi da seguire. Dal calcio all’arte, dall’informatica alla medicina. Idoli o guide.
E con l’ambiente? Certo, ci sono i grandi del passato. Pionieri. Ma nella contemporaneità, quali sono le figure che uniscono migliaia di persone? Ho l’impressione che la situazione sia piuttosto critica. Dico tutto questo anche alla luce di due notizie della settimana.
Da una parte le enormi proteste degli agricoltori in tutta Europa, spinte in parte anche dal rifiuto delle politiche del Green deal europeo. (Qui un’ottima puntata della newsletter
di sull’argomento).E dall’altra l’ultima contestazione appariscente di un gruppo di ambientalisti francesi, che domenica scorsa ha lanciato della minestra sulla Gioconda di Leonardo al Louvre di Parigi (l’opera è protetta da un vetro, nessun danno).
Abbiamo bisogno di chi protesta così, facendosi notare e spezzando il quieto vivere, soprattutto ora che i governi credono solo nella repressione dei movimenti – quando invece gli agricoltori possono lanciare letame sui palazzi e nelle piazze senza che nessuno gridi allo scandalo.
Eppure al movimento ambientalista manca sempre di più un ingrediente. L’anno scorso scrivevo: “L’ambientalismo ha bisogno di eroi, non solo di vernice lavabile”. Provo a togliere della retorica: servono leader. Leader positivi. Perché la vernice, la minestra, i blocchi stradali – così come i trattori e le spinte nere dei sovranisti – alimentano la polarizzazione politico-culturale. E noi invece la polarizzazione dovremmo spezzarla, affinché l’ambientalismo si allarghi. Certo, il mondo fa poco per l’ambiente e ciò alimenta il risentimento, ma ci vuole anche un motore non incazzato per generare il cambiamento.
Siamo orfani di leadership. E ci rimangono solo gli scarti: burocrati europei incapaci di farci capire il futuro, grigi politici della sinistra verde (chi votiamo alle europee?), imprenditori del green tech, eco-influencer e i loro #ads. Che tristezza.
C’è un bicchiere mezzo pieno in questa vicenda. Me lo ha offerto George Monbiot, scrittore ed editorialista del Guardian, una bandiera per noi giornalisti-ambientalisti. Lo scorso autunno l’ho incontrato e gli ho chiesto quali fossero per lui i green leaders oggi (contesto: avevo appena scritto del pollice verde di Papa Francesco e Greta aveva fatto arrabbiare Israele).
Lui mi ha risposto che dobbiamo dimenticare le leadership in stile novecentesco, mass-mediatiche. “I leader sono tanti e geograficamente lontani, non aspettarti di trovarli in Europa”.
Sono giovani, fanno parte di movimenti che partono dal basso e spesso rimangono locali. Hanno nomi indigeni, non sono appoggiati dall’establishment. Si arrabbiano se devono arrabbiarsi, ispirano con le loro azioni più che con le parole.
Mi fido di Monbiot, e anzi prometto che andremo a cercarli. Ma continuo ad alimentare la domanda, che vorrei che tutti gli ambientalisti si facessero più spesso: Chi guida il movimento? Là fuori c’è qualcuno che può farlo — e quindi deve farlo.
Nuova sezione dal titolo assurdo, se l’è inventata Federica e la cura lei. Pillole di green tech: app, strumenti, siti, calcolatori per fare i sapientoni all’aperitivo o migliorare la nostra vita.
Vuoi mangiare prodotti saporiti e profumati come quelli dell’orto, ma ti scontri sempre con il pensiero intrusivo “Abitando in città, dove vuoi che li trovi?”. Il primo strumentopolo magico che ti lascio riguarda i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS). Sono reti di cittadini che si organizzano per acquistare e distribuire prodotti di piccole realtà locali. Alimenti sostenibili, filiera corta, equo compenso.
Ci sono oltre mille GAS attivi in Italia, di sicuro ne esiste uno anche vicino casa tua. Alcuni siti per organizzarsi:
economiasolidale.net | portalgas.it | gastore.it | e-circles.org
Questa è un’altra nuova sezione, dedicata alla comunità. Neanche è nata ma già ci piace da morire. Te la spiega Federica.
Quando ti viene l’ansia perché pensi che le piccole azioni individuali non incidano sulle tonnellate di CO₂ prodotte dall’industria fossile, pensa alla teoria della sociologa Maria Bakardjieva:
«Un singolo atomo immerso in una collettività può fa scaturire un movimento, che determina la creazione di aggregazioni di atomi, che a loro volta possono confluire in flussi di protesta»
Mai come oggi dobbiamo essere atomi che si uniscono per contrastare la crisi climatica.
Scrivici per raccontare il piccolo o grande cambiamento che hai intrapreso per il Pianeta e la collettività: un’azione, un’idea, un viaggio. Vale tutto. Li raccogliamo qui, uno a settimana. Perché le rivoluzioni iniziano con un’idea, l’ispirazione nasce dalla condivisione di esperienze comuni: sono i nostri doni per la Terra.
Puoi rispondere semplicemente alla mail, oppure commentare cliccando qui:
Cosa ci è piaciuto questa settimana: vale tutto, articoli, film, podcast, libri.
Non saranno i soldi a salvare il pianeta
Il nuovo numero di Internazionale, in edicola da ieri.
Our Children’s River
Documentario breve (15 min) sulla Guardia indigena di Sinangoe, in Ecuador, capace di unire il sapere degli antenati con le nuove tecnologie per denunciare e bloccare l’avanzata delle industrie estrattive nella Foresta Amazzonica.
Appuntamento fisso e imprescindibile di fine mail: una bella foto animalesca. Per risollevare il morale e scoprire la meravigliosa biodiversità del Pianeta.
Un macaco mangiagranchi (Macaca fascicularis) immerso nelle acque delle Phi Phi Islands thailandesi. Guarda che coda lunghissssima, quasi quanto questa mail!
Se sei qui, vuol dire che Il colore verde ti piace davvero e ti è utile. Il colore verde è nata nel marzo 2020 e la curo io, Nicolas Lozito, friulano, 33 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa.
Da febbraio 2024 Federica De Lillis collabora con me. Giornalista romana, ora vive a Milano e lavora per Sky Tg24. I suoi focus: nuove generazioni, diritti e digitale.
La comunità de Il colore verde ha un bosco di 250 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO₂: trovi la sua storia qui. Se vuoi adottare un albero anche tu da ZeroCO₂, usa il codice ILCOLOREVERDE per uno sconto del 30%.
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A proposito di leader verdi locali e visto che sei friulano, citerei il movimento di 25 mila cittadini che, coordinati da comitati ambientalisti locali, hanno evitato che si installasse una acciaieria prospiciente alla laguna di Marano e Grado, sito Natura 2000 dove Pasolini girò delle riprese per la sua "Medea", che prevedeva uno sfondamento del canale navigabile che avrebbe alterato l'equilibrio della fauna e della flora locale, oltre a movimentare fanghi inquinati derivanti dagli scarichi di mercurio di aziende passate. La vicenda non è arrivata a sufficienza sui canali nazionali ed è stata ripresa solo da alcune testate, ma suggerisco approfondimenti come interessante caso di movimentazione popolare
Ottimo inizio! (‘Strumentopolo’ è geniale come nome per una rubrica, ho riso molto :))