Ti auguro un “momento Gewessler”
🌍 Il colore verde #210 La Nature restoration law è stata approvata grazie alla “ribellione” della ministra austriaca. In più: il caldo micidiale e il ritorno della lince iberica
Buongiorno e buona estate!
Oggi a scriverti ci sono solo io, Federica è presa dalla preparazione dell’esame orale di giornalismo.
Se da noi è iniziata l’estate, dall’altra parte del mondo è inverno. In Tasmania (Australia), l’ente per il turismo ha avviato una nuova campagna per rilanciare le visite nei mesi invernali. Ha pubblicato una sorta di bacheca dei lavori occasionali piuttosto strani. Qualche esempio strampalato: il passeggiatore di wombat, il sussuratore di vitigni, il maestro d’orchestra delle caverne. Si può fare domanda e chi viene scelto riceve vitto e alloggio gratuiti (ma bisogna già vivere in Australia).
→ Ho scoperto questa storia grazie a Giacomo Talignani, che l’ha raccontata qui.
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Ps. Sabato prossimo alla Scuola Holden c’è l’Open day con i test di ingresso per il prossimo biennio. Per chi viene ci sono tre lezioncine mattutine: con lo scrittore Davide Longo, la curatrice di Dylan Dog Barbara Baraldi e io (che parlerò di narrazioni dell’apocalisse). Bello, aperto a tutti ma bisogna registrarsi.
🥵 Il super-caldo è qui ed è destinato a rovinarci l’estate
Uniamo i puntini del caldo che colpisce l’Italia e il mondo in queste settimane.
Nel nostro Paese:
CODICE CALORE. Il ministero della Salute italiano ha attivato per il secondo anno il “codice calore” nei pronto soccorso, corsie preferenziali per la popolazione vulnerabile (e i lavoratori) colpita dalle temperature troppo alte.
SICCITÀ AL SUD. Il Sud è già nella morsa della siccità e diverse regioni hanno deficit idrici già evidenti. Coldiretti ha stimato che la siccità ha causato nel settore dell’agricoltura la perdita di 33 mila posti di lavoro in Puglia e Sicilia. Non solo: il lago di Occhito, il secondo bacino artificiale per capienza di tutta Europa, tra Molise e Puglia, ha perso un milione di metri cubi di acqua in un giorno.
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Nel mondo:
PELLEGRINAGGIO FATALE. In Arabia Saudita è il periodo del pellegrinaggio annuale verso La Mecca, l’Hajj. A causa dell’estremo caldo (massima 51°C) e della pessima gestione dell’emergenza sono morte 1081 persone.
MESSICO E (POCHE) NUVOLE. Il Messico è colpito da una prolungata ondata di calore che ha già fatto 155 vittime. Il caldo estremo che sta colpendo Nord e Centro America è reso 35 volte più probabile dal cambiamento climatico, secondo i calcoli dell’ente World Weather Attribution che studia la correlazione tra climate change e singoli eventi meteo.
SIESTA CLIMATICA. Negli Stati Uniti i sindacati e associazioni si organizzano per chiedere più tutele, pause e indennizzi contro il caldo per i lavoratori.
L’anno scorso proprio in questa newsletter (e in alcuni articoli su La Stampa) coniavo un termine per definire questa stagione dalle condizioni climatiche estreme: iper-estate. Il neologismo è finito anche sulla Treccani.
🟠 Gli attivisti hanno cosparso di vernice arancione Stonehenge
Mercoledì due attivisti di Just Stop Oil hanno coperto alcune pietre di Stonehenge di vernice arancione in polvere. La vernice è fatta con amido di mais e, secondo gli attivisti, non può danneggiare il sito archeologico antico cinquemila anni.
Gli attivisti (21 e 73 anni) hanno giustificato l’atto spiegandolo con una semplice domanda “Amido di mais o collasso climatico?”. Per il premier inglese Rishi Sunak è stato un gesto di “puro vandalismo”. Per Nick Merriman, a capo di English Heritage l’ente pubblico che si occupa del patrimonio culturale, l’atto è stato “profondamente triste” anche se ha detto di rispettare il diritto delle persone di protestare. Ha detto alla Bbc che quelle pietre “sono il simbolo del desiderio degli umani di connettersi con la natura”.
Just Stop Oil è un’associazione inglese che chiede al governo inglese il phase out (eliminazione graduale) da petrolio, gas e carbone entro il 2030 e per farlo organizza atti di disobbedienza civile particolarmente “appariscenti”. Hanno già colpito diverse opere d’arte e un loro attivista due anni fa si è dato fuoco a un braccio durante un match della Laver Cup di tennis. Il giorno dopo aver colpito Stonehenge hanno fatto un’azione di disturbo anche nell’aeroporto dove si trovava il jet di Taylor Swift, in Inghilterra per una tappa del suo tour europeo.
📊 Un mega-sondaggio dell’Onu mostra come l’80% della popolazione globale vuole che i governi facciano di più per il clima
Quattro persone su cinque nel mondo vogliono che gli Stati si impegnino maggiormente in azioni climatiche. Lo rivela un sondaggio globale realizzato dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), dall’Università di Oxford e dalla società di sondaggi GeoPoll. Il campione? 75.000 persone, 87 lingue e 77 Paesi che rappresentano l'87% della popolazione mondiale.
Il sondaggio mostra come la stragrande maggioranza degli intervistati (80%) vuole che i suoi leader facciano di più per combattere il riscaldamento globale. La richiesta è particolarmente chiara nei Paesi più poveri (89%), ma rimane alta anche nei Paesi del G20 (76%) e tra i maggiori emettitori di gas serra, Cina (73%) e Stati Uniti (66%).
🌞 “L’alba dell’era solare”, lo dice pure l’Economist
Se lo dice l’Economist, anche i più turbo-liberisti là fuori dovrebbero convincersi. La rivista è uscita con un’edizione speciale dedicata all’energia rinnovabile per eccellenza.
“Definire esponenziale l’aumento dell’energia solare non è un’iperbole, ma un dato di fatto. La capacità solare installata raddoppia all’incirca ogni tre anni, e quindi decuplica ogni decennio. Una crescita così sostenuta si vede raramente”. E poi aggiunge: “Scommettere contro questo motore innovativo è scommettere contro il capitalismo”.
😻 La lince iberica non è più in via d’estinzione
Buone notizie dal fronte biodiversità. La lince iberica, Lynx pardinus, non è più a rischio di estinzione, ma passa a essere considerata una specie vulnerabile, secondo quanto ha segnalato l’International Union for Conservation of Nature (IUCN). In Andalusia è stato avviato un programma — cofinanziato dall’Ue — per riportare l’esemplare a numeri di sicurezza: si è riusciti a raddoppiare in tre anni la popolazione, che ha raggiunto i 450 esemplari di femmine per la riproduzione.
→ Il nuovo studio del Health Effects Institute
La Restoration Law è finalmente stata approvata, merito della ministra austriaca
L’ultimo tassello del Green deal europeo, la legge sul ripristino della natura, è stato finalmente approvato lunedì scorso dopo tante peripezie. Come abbiamo raccontato più volte, mancava l’ultimo voto del Consiglio europeo ma i veti di diversi Paesi avevano bloccato la decisione in diverse occasioni. In rapidissima sintesi, la Restoration law prevede che entro il 2030 il 20% delle aree naturali danneggiate vengano “ripristinate” (l’80% degli habitat naturali europei, terrestri e marittimi, versa in condizioni pessime o gravi). Ma obbliga i Paesi anche a ridurre i pesticidi, aumentare le aree verdi in città, salvaguardare gli insetti impollinatori.
Lunedì è stata approvata con il voto favorevole di 20 Stati. Astenuti: Belgio. Contrari: Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia, Svezia e… Italia. Il governo italiano, da sempre contrario alla legge, sostiene che ci siano costi troppo alti per doversi adeguarsi, soprattutto nel campo dell’agricoltura.
Anche l’Austria aveva deciso di votare contro, ma all’ultimo momento la ministra dell’Ambiente Leonore Gewessler ha deciso di opporsi al suo stesso governo e coraggiosamente ha votato a favore. Grazie alla sua scelta è stato possibile raggiungere la maggioranza qualificata necessaria per uscire dallo stallo.
Secondo me è proprio questa la grande storia della settimana (del mese? dell’anno?): una singola persona che con una piccola grande azione in extremis cambia il tracciato delle politiche europee, e ad essere ottimisti anche quelle globali.
Lei si è giustificata così:
«Fra 20 o 30 anni quando parlerò con le mie due nipoti e mostrerò loro la bellezza del nostro paese e di questo continente, e loro mi chiederanno “cosa hai fatto quando era in gioco tutto”, voglio poter dire loro che ho fatto tutto quello che potevo».
In molti articoli che hanno raccontato il suo gesto viene definita “Ministra coraggio”, “Ministra ribelle”. Il cancelliere austriaco ha scritto al Consiglio europeo che non dava il suo consenso all’approvazione (ma formalmente il messaggio vale poco): il governo austriaco è sostenuto da un’alleanza tra partito popolare (centro-destra, da dove arriva il cancelliere) e il partito verde (da dove arriva Gewessler).
Il cancelliere Nehammer ha presentato due reclami alla Corte di giustizia dell’Unione Europea: uno per chiedere l’annullamento del voto, l’altro per abuso d’ufficio della ministra. Lei però sostiene di aver agito legittimamente, visto che il governo federale può prendere decisioni quando non c’è l’unanimità dei länder, le regioni austriache. La settimana prima del voto il land di Vienna aveva detto di essere a favore della Restoration Law, rompendo a sua volta l’unanimità che c’era contro la legge.
Nei Paesi che si sono opposti alla Restoration Law in realtà l’opinione pubblica e la società civile sono fortemente schierate a favore della legge: un sondaggio svolto da Savanta mostra come il 75% degli europei è favorevole, dato che sale all’85% in Italia e 83% in Ungheria.
La mossa di Gewessler ha anche una sfumatura elettorale: sono gli ultimi mesi della legislatura austriaca. Si voterà a settembre e i Verdi non vanno bene come qualche anno fa, ma grazie alla ministra potrebbero riconquistare voti.
Spesso, presi dallo sconforto e dall’eco-ansia, pensiamo che i singoli contino poco, perché pensiamo sempre ai numeri in valore assoluto. Ma una donna austriaca, semi-sconosciuta in Europa fino a pochi giorni fa, ambientalista fin dalla gioventù — ha dimostrato che non è così. Che ci sono dei momenti della nostra vita in cui possiamo prendere decisioni che ribaltano il tavolo. Succede con il clima, ma possiamo esportare questi istanti anche a tanti altri temi del nostro tempo. Ti auguro di vivere un “momento Gewessler”.
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Com’è quella cosa che raccontavano Aldo, Giovanni e Giacomo? Ogni giorno un salmone si sveglia e sa che dovrà correre più veloce di un orso. Anzi, di cinque orsi affamati, visto che quest’anno i pesci sono meno del solito. La foto più Alaska che vedrai quest’anno, scattata lungo un fiume del parco nazionale Katmai.
Se sei qui, vuol dire che Il colore verde ti piace davvero e ti è utile. La newsletter è nata nel marzo 2020 e la curo io, Nicolas Lozito, friulano, 33 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa.
Da febbraio 2024 Federica De Lillis collabora con me. Giornalista romana, ora vive a Milano e lavora per Sky Tg24. I suoi focus: nuove generazioni, diritti e digitale.
La comunità de Il colore verde ha un bosco di 300 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO₂: trovi la sua storia qui. Se vuoi adottare un albero anche tu da ZeroCO₂, usa il codice ILCOLOREVERDE per uno sconto del 30%.
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Ciao, nella versione che avete ricevuto via mail c'era un errore nel sottotitolo
-> La ministra *tedesca* ovviamente è austriaca.
Questa versione online è già corretta.
Scusate :)