Veder sorgere la Terra
🎄 Il colore verde #88: La storia di una delle fotografie più belle e importanti della nostra storia, scattata proprio 53 anni fa
Una storia di Natale per farti gli auguri – verdi – di buone feste: è stato un anno di montagne russe. Fatiche, sacrifici e immagino tante novità. Spero finisca nel migliore dei modi: ce lo meritiamo tutti.
Solo per oggi la newsletter ti arriva di venerdì e in versione “light”, ma dalla prossima settimana tutto torna alla normalità: ci risentiamo sabato 1 gennaio per una lista di buoni propositi.
Esiste una “storia dell’ambientalismo”? È una domanda che mi faccio sempre più spesso: credo che capire chi sia venuto prima di noi può renderci più consapevoli e appassionati, e ci può offrire una prospettiva più ampia sulle battaglie per il Pianeta.
E se esiste una storia dell’ambientalismo, quando inizia? Beh: possiamo tornare indietro secoli e secoli, trovando personaggi, innovazioni ed eventi che mostrano il nostro interesse per l’ecologia e il Pianeta. Ma proviamo a stringere la ricerca: c’è un momento che ha contato più di altri?
Molti concordano su un periodo: tra la fine degli Anni ‘60 e l’inizio degli Anni ‘70. È una decade decisiva per la scienza, così come per la coscienza politica. La popolazione mondiale cresce e così il nostro impatto. È il periodo dei grandi disastri ambientali. E poi gli hippie, la ribellione giovanile, il Sessantotto.
Ma non bastano i progressi o le tragedie perché qualcosa entri nel cuore delle persone. Allora cosa è successo in quegli anni che ci ha fatto innamorare della nostra casa, tanto da volerci battere per la sua sopravvivenza e il suo equilibrio?
Secondo alcuni studiosi è bastata una foto.
Scattata dall’equipaggio dell’Apollo 8 durante la prima missione della Nasa di orbita attorno alla Luna.
Il 21 dicembre 1968 da Cape Canaveral, in Florida, parte la prima navetta spaziale della storia che ha l’obiettivo di lasciare l’orbita della Terra con un equipaggio a bordo. I tre membri dell’equipaggio devono pilotare l’Apollo 8 fino alla Luna, ruotare intorno al satellite e tornare indietro.
E così tre giorni dopo, il 24 dicembre, la navetta si trova a 384 mila chilometri di distanza da noi: Frank Borman, Jim Lovell, Bill Anders sono i primi esseri umani a vedere il nostro Pianeta da fuori.
Una vista mozzafiato, che infatti fa esclamare Anders:
«O mio Dio, guardate che immagine laggiù. C’è la terra che sbuca. Wow, è davvero bella!».
Anders vuole scattare una foto, ma Borman, a capo dell’equipaggio, glielo nega: non è nel programma, dice. I due battibeccano, si aggiunge anche il terzo, Lovell, che si schiera con Anders e recupera l’attrezzatura.
La foto che scattano viene intitolata Earthrise – il sorgere della Terra. Un’espressione simile a sunrise, quella che noi chiamiamo alba. La superficie della Luna è in primo piano, la Terra è più lontana, una sfera illuminata solo a metà.
Una volta che gli astronauti ritornano a Terra, lo scatto arriva ovunque. Diventa la foto del secolo. Perché per la prima volta ci vediamo. L’umanità osserva se stessa, da fuori.
Bill Anders ha raccontato che la missione dell’equipaggio era studiare la Luna.
«Ma non è passato molto tempo perché la Luna si rivelasse piuttosto noiosa. Così abbiamo rivolto lo sguardo indietro e abbiamo visto questo oggetto chiamato Terra. Era l’unico colore dell’universo».
Una sfera blu e verde immersa nel nero dello spazio infinito. Una scintilla, immortalata per sempre nel patrimonio dell’umanità. Ecco come è nato il nostro amore per il Pianeta: grazie a una fotografia scattata il 24 dicembre 1968.
Due anni dopo lo scatto diventa il simbolo del primo Earth Day, il giorno della Terra, una delle prime grandi manifestazioni in difesa dell’ambiente che dal 1970 si tiene ogni anno il 22 aprile.
Oggi, 53 anni dopo, Earthrise è ancora il nostro più importante auto-ritratto. Un selfie dei terrestri – tutti i terrestri, passati e futuri – che ci fa capire quanto la nostra casa sia meravigliosa e fragile.
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Se ancora non mi conosci, ciao! Sono Nicolas Lozito, sono friulano, sono un giornalista e ho 30 anni. Curo questa newsletter da marzo 2020. Esce ogni sabato e da poco ha anche vinto un premio, assegnato dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici. Ho fatto anche un podcast: Climateers, sulle pionieri e i pionieri dell’ambientalismo. Se vuoi darmi una mano:
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