Una foresta per la pace
🌍 Il colore verde #100: Un regalo per noi e un gesto per l'Ucraina, oggi che la newsletter compie due anni e arriva alla centesima puntata
Ho un regalo per te, anzi per noi. Oggi questa newsletter compie cento puntate e lunedì compirà due anni. Lo festeggiamo con cento candeline che hanno la forma di cento alberi che gli amici di ZeroCO2 pianteranno per noi. Il colore verde ha un suo piccolo bosco ed è un po’ anche tuo.
Grazie per aver deciso di iscriverti, e grazie per ogni sabato che mi leggi. Grazie a chi ha fatto delle donazioni: non ho risposto a molti di voi, e mi scuso, ma spero di recuperare con questa mail.
Sono felice, e meravigliato. Ma sono anche profondamente triste per quello che accade in Ucraina: più le settimane di conflitto passano più mi rendo conto che il mio Dna è innanzitutto pacifista, prima ancora che ambientalista. Credo che molti di noi abbiano fatto simili riflessioni nell’ultimo mese.
Ecco perché questa piccola foresta non è solo nostra, ma anche un po’ degli ucraini che soffrono e che scappano. Un bosco per la pace: perché la guerra finisca presto e si possa tornare a respirare.
Lo so, lo so, lo so – non basta un albero per fermare la guerra, ma è anche vero che non c’è simbolo di pace migliore. Un albero è vita, rigenerazione, libertà. Wangari Maathai, tra le più importanti ambientaliste del Novecento, diceva:
“Quando piantiamo alberi, piantiamo semi di pace e semi di speranza”.
Gli alberi saranno piantati lontani da noi, in Guatemala, ma li vedremo presto crescere, grazie agli aggiornamenti che ZeroCO2 ci manderà regolarmente. ZeroCO2 è una azienda che si occupa di riforestazione “ad alto impatto sociale”: i loro alberi vengono affidati a famiglie di agricoltori e coltivatori in diverse zone del Sud America. Sono direttamente le famiglie locali che si prendono cura degli alberi e possono godere dei loro frutti. Avevo raccontato la storia di ZeroCO2 e del suo fondatore, Andrea Pesce, più di un anno fa: da quel giorno la loro squadra è una grande fonte di ispirazione, e spesso ci confrontiamo: per noi cultura e consapevolezza sono i primi veri passi per risolvere la questione ambientale e climatica.
Volevo affiancare all’adozione degli alberi anche una donazione legata più immediatamente alla guerra in Ucraina. Così Andrea ha deciso di offrirci gli alberi pro bono, e mi ha aiutato con la scelta del destinatario della donazione: la Croce Rossa italiana, attiva in questi giorni nelle operazioni di accoglienza ai rifugiati, e all’evacuazione lungo i confini ucraini.
Ho raccolto tutti i soldi che mi avete inviato in questi mesi, che non avevo ancora mai usato, e li ho raddoppiati – donando il totale a nome della comunità de Il colore verde: mille euro che sono pochi ma anche tantissimi, perché sono tutti nati qui, un sabato alla volta.
Quando è partito questo progetto non pensavo saremmo diventati così tanti e che saremmo arrivati fino a oggi. Le prime puntate erano dedicate al Covid, mentre le ultime erano tutte sull’Ucraina. Ambiente, sostenibilità, salute, clima, economia, pace. In questi due anni abbiamo imparato che la complessità del nostro mondo connette tutto. E abbiamo compreso quanto è importante affrontare questa complessità con accuratezza ed empatia.
Sono diventato molto più verde in questi cento appuntamenti, e sono sicuro lo sia diventata o diventato anche tu.
A sabato prossimo, e alle prossime cento puntate.
📰 I link
• Martedì 22 marzo è la giornata internazionale dell’acqua: ancora oggi (e sempre di più a causa del climate change) l’acqua è un bene prezioso e in molti punti del mondo raro. Lo stress idrico colpisce ovunque, Italia compresa. Noi italiani sembriamo poco interessati all’argomento, come suggerisce un recente sondaggio Ipsos: solo una persona su quattro lo ritiene un problema attuale. Due approfondimenti diversi tra loro: la siccità che sta colpendo il Nord Italia da 100 giorni; le attività di Amref, onlus attiva da anni sul tema dello stress idrico, per portare l’acqua in Africa.
• Sempre più guerre ruotano intorno alle risorse idriche. Anche in Ucraina, in queste settimane, l’acqua è un fattore decisivo: è un bene sempre più raro nelle città sotto assedio. Un istituto americano ha mappato tutti i conflitti della storia che hanno avuto a che fare con l’acqua, realizzando il sito “Water Conflict Chronology” e il New York Times ha analizzato il legame tra climate change e guerra.
• Marta Musso, biologa marina genovese di 23 anni, ha preso un vecchio furgone e l’ha trasformato in un laboratorio mobile per insegnare ai bambini l’importanza e la fragilità degli Oceani. Ha appena vinto il Premio Donna di Mare 2022 dell’Unesco. (Corriere)
• “É possibile che la guerra in Ucraina possa contribuire alla decarbonizzazione dell’Occidente?” (Guardian)
• “A che punto è il piano dell’Italia per fare a meno del gas russo? Il nostro Paese ha portato avanti sei trattative diverse per altrettanti luoghi da cui potrebbero aumentare le forniture di gas. (Linkiesta)
• Perché bisogna piantare più alberi in città? 12 motivi semplici semplici. Ottima lettura per affrontare il tema con bambini e studenti. (Focus)
• Il Venezuela distrugge le sue foreste. (Internazionale)
• I popoli nativi sfidano Amazon in Sudafrica (Internazionale)
• Il ghiaccio marino antartico si è ridotto a meno di 2 milioni di chilometri quadrati quest'anno. È l’estensione minima più bassa da quando sono iniziate le registrazioni satellitari 43 anni fa. Ci sono cause “naturali”, ma anche il climate change ha un ruolo. (Repubblica)
👇 La foto più bella
Un uomo ucraino stringe il suo cane nelle strade di Irpin, cittadina poco lontana da Kiev colpita violentemente dagli attacchi russi. La storia di questa foto, raccontata da Fulvio Cerutti su La Zampa.
💌 Per supportarmi
Se ancora non mi conosci, ciao! Sono Nicolas Lozito, friulano, 31 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa. Curo questa newsletter da marzo 2020. Esce ogni sabato e nel 2021 ha vinto un premio, assegnato dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e Radio 3 Scienza. Ho fatto anche un podcast: Climateers, sulle pionieri e i pionieri dell’ambientalismo. Se vuoi darmi una mano:
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