Turismo last minute? No, turismo “last chance”
🌍 Il colore verde #198 Sta diventando una moda organizzare vacanze nei luoghi in via di estinzione. Ha qualche senso?
Buongiorno!
Siamo in pieno weekend pasquale quindi oggi pochi convenevoli e subito via con una puntata snella (nei nostri consueti limiti). Federica fa le cinque notizie, io l’approfondimento.
Un solo annuncio prima di partire: sabato prossimo inizia il corso online che faccio con la Scuola Holden “Progettare una newsletter”, ultimi giorni per salire a bordo. A maggio ne parte uno sulla divulgazione scientifica con Vera Gheno, Ruggero Rollini, Daniele Chignoli e io. Codice sconto: ILCOLOREVERDE
Questa newsletter arriva a 6.529 persone. +59 rispetto l’ultima puntata
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Questa settimana a cura di
🐝 Tutti insieme per ripristinare la Natura! (o forse no…): in stallo la legge europea
Siamo in ritardo, ritardissimo. Da due anni l’Unione europea cerca di approvare la Nature Restoration Law, o legge sul ripristino della Natura. Lunedì scorso sarebbe potuto diventare un giorno storico: la data dell’accordo tra i Paesi europei per riparare ai decenni di danni alla fauna selvatica e agli habitat naturali ma il voto al Consiglio dell’Ue - l’altro organo legislativo dell’Ue, composto dai ministri dei Paesi Membri - è stato rimandato perché si era capito che la legge sarebbe stata bocciata.
Ad opporsi oggi sono Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Austria, Belgio, Polonia, Ungheria e… Italia. La viceministra all’Ambiente e Sicurezza Vannia Gava ha giudicato l’accordo “non soddisfacente”. Il governo denuncia i costi eccessivi della direttiva, che colpirebbero gli agricoltori. A due mesi dalle Europee, i partiti più conservatori e di destra cercano consensi tra gli “scontenti della transizione energetica” o presunti tali, come gli agricoltori della protesta dei trattori. Non a caso, il movimento di protesta è tornato a fare parlare di sé questa settimana quando i contestatori hanno appiccato roghi davanti al Parlamento a Bruxelles.
La Restoration Law è uno degli ultimi e più importanti capisaldi del Green Deal. Era stata presentata nel giugno 2022: tra un negoziato e l’altro è stata diluita, ma finalmente a febbraio 2024 il Parlamento l’aveva approvata. Ora la legge è nel limbo: non riuscire a farla passare entro fine della legislatura è un bel rischio. La prossima maggioranza negli organi europei sarà probabilmente un po’ meno verde.
💀 “Caro petrolio, non ci lasceremo mai”: crescono i progetti di estrazione
I produttori di petrolio e gas hanno autorizzato e scoperto nuovi progetti di estrazione grandi tanto quanto tutte le riserve petrolifere che ci sono in Europa. È quanto emerge dall’aggiornamento “Drilling Deep” pubblicato dal Global Energy Monitor, una ong che cataloga progetti di combustibili fossili e di energia rinnovabile in tutto il mondo.
Parliamo di 8 miliardi di barili di petrolio e - come se non fosse già una mazzata - entro la fine del decennio i petrolieri pianificano di autorizzare una quantità quattro volte maggiore.
Scott Zimmerman, manager del progetto che ha effettuato le rilevazioni, ha commentato: «La scienza è chiara: non ci possiamo permettere nessun nuovo giacimento di petrolio e gas, o il Pianeta verrà spinto oltre ciò che in grado di sopportare».
Sono stati trovati giacimenti in Paesi fino a pochi anni fa “insospettabili”: Cipro, Guiana, Namibia e Zimbabwe. Qui tutte i grafichetti utili.
⚖️ Niente giustizia per la Terra dei Fuochi: salta la confisca dei beni a chi aveva causato i disastri ambientali
Mercoledì la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio il decreto di confisca emesso contro i fratelli Pellini: beni per un valore di oltre 200 milioni di euro saranno restituiti ai tre imprenditori che, tra benefici e indulto, hanno scontato poco più di qualche mese di galera rispetto ai 7 anni a cui erano stati condannati.
Nel 2017, Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini furono ritenuti responsabili di disastri ambientali per aver toccato nell’area di Acerra, in Campania, tonnellate di rifiuti pericolosi e non, alcuni erano stati addirittura ceduti come fertilizzante agricolo.
→ Una sintesi delle tappe del processo
🍯 Lula e Macron in luna di miele: un’alleanza per salvare l’Amazzonia
Brasile e Francia si impegneranno, per i prossimi quattro anni, a raccogliere un miliardo di euro di fondi pubblici e privati per tutelare l’Amazzonia.
L’annuncio è arrivato martedì durante la visita del presidente francese Emmanuel Macron in Brasile. Per l’occasione, il presidente Inácio Lula da Silva ha organizzato una gita in barca sull’isola di Combu, vicino Belém, una città ai margini della foresta amazzonica. I due si sono fatti immortalare vestiti quasi uguali mentre si scambiano gesti affettuosi, tanto che la stampa internazionale ha ironizzato dicendo che sembrava il book di un matrimonio.
→ Imperdibile il meme in versione La La Land.
🍫 Brutte sorprese nell’uovo di Pasqua
Forse ve ne siete accorti, le uova di Pasqua quest’anno costano un po’ di più di prima. Il Codacons, ente che rappresenta gli interessi dei consumatori, ha detto che in alcuni casi i rincari sono arrivati a un +40%. La ragione va cercata nella “crisi del cacao”.
Il prezzo della materia prima ha battuto un record storico martedì, superando, per la prima volta, i 10mila dollari a tonnellata. Di certo ci sono di mezzo le speculazioni finanziarie ma alla base c’è un problema molto più profondo: il cambiamento climatico che sta colpendo piantagioni e coltivatori.
«The worst is still yet to come» ha detto un analista di materie prime alla Cnbs, noi vi avevamo anticipato qualcosa nelle scorse puntate.
I dati provengono da un report di Accenture. Su La Stampa un’analisi completa sulla “lenta transizione”.
Turisti a caccia di luoghi in via d’estinzione
Quando ero piccolo mia madre mi raccontava che quando lei era giovane c’erano giorni d’inverno in cui poteva lanciarsi dal balcone e atterrare su enormi cumuli di neve. È cresciuta a Ugovizza, un paesino di montagna che si trova nell’angolino in alto a destra del Friuli. All’inizio non le credevo, perché quando andavo dai nonni per le vacanze di Natale la neve non c’era o ce ne era troppo poca. Poi ho visto delle foto storiche. Che invidia per quel folle gesto, che nostalgia per un mondo extra-innevato che non ho mai visto.
Oggi che inizia il weekend di Pasqua, voglio raccontarti del “last chance tourism”, il turismo dell’ultima occasione. Un trend che si sta diffondendo tra chi viaggia: andare in quei luoghi che il cambiamento climatico si sta portando via. Prima che sia troppo tardi. Ghiacciai che si sciolgono, arcipelaghi minacciati dall’innalzamento dei mari, barriere coralline che si sbiancano.
Spiega la giornalista Paige McClanahan sul NY Times:
«Per migliaia di anni, gli esseri umani hanno gareggiato per essere i primi a scalare una vetta, attraversare una frontiera o documentare una nuova specie o paesaggio. Ora, in alcuni casi, ci stiamo affrettando per essere gli ultimi».
Se cerchi su internet, è pieno di liste e classifiche di “luoghi in via d’estinzione”. Le Maldive, la nostra Venezia, il Mar Morto, il Madagascar. Luoghi che per colpa del cambiamento climatico, dell’inquinamento, dell’iper-turismo e della deforestazione non saranno più come li ricordiamo.
Alcuni già non lo sono più: il Mer de Glace sul lato francese del Monte Bianco è il ghiacciaio più grande delle Alpi, ha perso nell’ultimo secolo 200 metri di spessore e 2 chilometri di lunghezza, di cui 800 solo negli ultimi 30 anni. È una delle più importanti mete turistiche francesi, tanto che a fine febbraio è stata inaugurata una nuova funivia che si avvicina ai nuovi confini del ghiacciaio, evitando una discesa di 580 scalini impervi.
Scrive Enrico Martinet su La Stampa:
«Quel “mare di ghiaccio”, espressione sfuggita a due esploratori inglesi nel 1741 di fronte allo spettacolo del ghiacciaio, si sta “prosciugando”. Sarebbe irriconoscibile per i fratelli Lumière che lo filmarono per meno di un minuto nel 1899, ma anche per chi ha avuto l’occasione di percorrerlo, o soltanto vederlo, nel 1988».
Costruire una nuova funivia sopra un ghiacciaio morente fotografa perfettamente il paradosso del nostro tempo. Nel “last chance tourism” convivono due anime in contrapposizione. Da una parte, permette a chi visita luoghi vulnerabili di prendere coscienza del problema: l’effetto “solastalgia”, ovvero il senso di malessere quando un luogo a noi caro viene violato. Nel 2020 un sondaggio svolto proprio sul Mer de Glace ha rivelato che l’80% dei visitatori vorrebbero fare qualcosa per proteggere l’ambiente. In Peru, un percorso di trekking sul ghiacciaio Pastoruri è stato rinominato ufficialmente La Ruta del Cambio Climático, e offre durante il percorso informazioni e dati sugli effetti del surriscaldamento globale.
A Washington D.C. in questi giorni è fiorito “Stumpy”, il più celebre ciliegio giapponese d’America: è l’ultima fioritura della sua vita e migliaia di persone sono giunte in pellegrinaggio per rendergli omaggio. Deve essere abbattuto per i lavori per rafforzare gli argini del Tidal Basin, il bacino artificiale che oggi è sempre più spesso soggetto a straripamenti a causa dell’innalzamento del livello dei mari e della subsidenza dell’area.
Ma dall’altra parte del paradosso, il turismo verso questi luoghi genera ancora più emissioni e porta con sé sfruttamento del territorio e inquinamento. Un altro studio effettuato in alcune aree naturali canadesi ha sondato i turisti chiedendo se fossero disposti a pagare un extra per compensare le emissioni del loro viaggio: la maggioranza ha risposto no.
Vogliamo essere gli ultimi ma decliniamo la responsabilità. In via teorica siamo tutti ambientalisti, quando dobbiamo agire concretamente molti si tirano indietro.
Quanto darei per lanciarmi dal balcone su un enorme cumulo di neve che non ci sarà mai più.
TerraNil
Un gioco (per console, pc e smartphone) stile The Sims ma al contrario: invece di costruire, devi liberare diversi ecosistemi dall’inquinamento e poi riportare animali e piante. Capito il meccanismo, crea dipendenza. Se hai l’abbonamento a Netflix lo scarichi gratis da lì, altrimenti lo trovi in diversi store a seconda del dispositivo che usi.
Come salvare le baby foche dalle reti da pesca
Un bellissimo reportage (foto pazzesche!) del Ny Times
Il riscaldamento globale sta rallentando la rotazione terrestre
E fra qualche anno perderemo un secondo
Tutte le ramificazioni delle materie Stem che riguardano la sostenibilità
Un grafico meraviglioso condiviso da Christian Sansoni su Linkedin
Il giorno di Pasqua del 1368 l’umanità inizia a piantare alberi
Ma quanta meraviglia c’è alle Galapagos? Una lucertola della lava si accomoda sulla testa di un'iguana marittima (e io sogno di trovarmele una mattina lungo le sponde del Po di Torino). La foto è tra le vincitrici del World Nature Photography Awards. Qui la gallery.
Se sei qui, vuol dire che Il colore verde ti piace davvero e ti è utile. La newsletter è nata nel marzo 2020 e la curo io, Nicolas Lozito, friulano, 33 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa.
Da febbraio 2024 Federica De Lillis collabora con me. Giornalista romana, ora vive a Milano e lavora per Sky Tg24. I suoi focus: nuove generazioni, diritti e digitale.
La comunità de Il colore verde ha un bosco di 250 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO₂: trovi la sua storia qui. Se vuoi adottare un albero anche tu da ZeroCO₂, usa il codice ILCOLOREVERDE per uno sconto del 30%.
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Poi la parte del turista che deve pagare per compensare le emissioni?? Sì molto bello, peccato che quei soldi chissà dove vanno a finire. Ho preso dei voli aerei e mi è stato chiesto dalla compagnia di pagare 1€ tipo per compensare le emissioni... come è possibile con 1€ fare una cosa del genere? Se voglio fare beneficenza, li dò direttamente a organizzazioni specializzate che si occupano di clima. Così sono sicura che vanno lì quei soldi, altrimenti sono buttati al vento
Triste. Prima si fanno i danni, poi bisogna abbattere il ciliegio… 😞