Ti amo ancora*
🌍 Il colore verde #102: *Terra. Una scritta enorme è comparsa a Torino, è una dedica (e una promessa) al nostro Pianeta
Qui a Torino martedì ci siamo svegliati con un bel colpo d’occhio. In Piazza San Carlo, la piazza più famosa e storica della città, è comparsa una scritta enorme.
Hai probabilmente incrociato la foto sui social o sui giornali, questa qui:

“Ti amo ancora”. Nelle prime ore del giorno si è pensato a un’operazione pubblicitaria, o un folle gesto di deturpazione pubblica, ma già a metà mattinata il mistero è stato risolto. L’opera è stata ideata dagli Eugenio in via di Gioia, gruppo musicale torinese nato nel 2012, e realizzata da 150 persone armate di gessetti. Gli Eugenio hanno scritto su Instagram:
Qualcuno ha urlato allo scandalo contro la città.
Qualcuno non vedeva l'ora di puntare il dito contro i soliti vandali.
Qualcuno ha ipotizzato che fosse un'operazione di marketing di un grosso marchio.
Non è niente di tutto questo.
È la dichiarazione d'amore di oltre 150 persone che questa notte hanno condiviso 6 ore di partecipazione collettiva, di presidio artistico, di vita vera in una delle piazze più belle di Torino per fare esplodere il proprio sentimento d'amore. Con gessetti da scuola elementare. Scotch di carta e un metro da sartoria.
Dichiarazione d’amore dedicata a chi? Per scoprirlo bisognava avvicinarsi molto: sotto l’enorme “A” finale c’era una piccola aggiunta: “Terra”.
“Ti amo ancora Terra”.
Una dichiarazione d'amore sincera. Una presa di coscienza proattiva verso una Terra che va curata. Verso un mondo economico, sociale e ambientale che va rivoluzionato.
La pioggia, domani, laverà la scritta in pochi minuti.
L’aria irrespirabile della nostra città, il consumo disastroso del nostro pianeta, l’inconsistente progetto di futuro per le nuove generazioni resteranno lì, sotto gli occhi di tutti, come da sempre, invisibili. Tutto questo non è più possibile.
Siamo stati noi a gridare: ti amo ancora.
Non so a te, ma a me l’idea è piaciuta da matti. Perché – è vero – possiamo trovarne tutti i limiti: è un’iniziativa ingenua, effimera, forse persino inutile. “Una trovata”, si potrebbe dire.
Ma allo stesso tempo, e per le stesse ragioni, è potentissima: nessun secondo fine, nessun grande disegno comunicativo. Scusami, bel Pianeta, scusami: ti amo ancora. Ti amo da sempre, ti amerò di più.
Un’opera di land art, se vogliamo dargli un nome, come quelle che realizza il franco-svizzero Saype, che crea “affreschi biodegradabili” in tutto il mondo.
La scritta “Ti amo ancora, Terra” è stata cancellata poche ore dopo essere comparsa. É durata meno di 15 ore, distrutta dagli spazzoloni di due camion delle pulizie del comune. La band avrebbe voluta tenerla fino a giovedì, quando in città era prevista la pioggia: i gessetti, senza fare nessun danno all’ambiente, sarebbero stati sciaquati via dalle forze naturali. Quasi come un mandala, i disegni della tradizione buddista realizzati con la sabbia colorata, che una volta finiti vengono spazzati via dai monaci. Un modo per comprende come tutto sia transitorio, noi compresi.
Su La Stampa del giorno dopo, Eugenio Cesaro – voce del gruppo – è tornato sull’argomento, spiegando come quella notte di lavoro, 150 persone tra i 18 e 30 anni che hanno collaborato, chiacchierato e fatto amicizia, sia stato il loro “canto libero”.
All’alba ci rendiamo conto che dentro quella scritta non c’è solamente una dedica, c’è il significato più profondo di collaborazione, condivisione e comunità.
É questo il potere dei progetti di gruppo, della possibilità di riunirsi, delle piazze: il tutto è maggiore della somma delle parti. Guarda il video di come il disegno è stato realizzato: ti sembrerà di vedere tante piccole formiche in azione.
L’immagine della scritta in Piazza San Carlo è diventata virale in poche ore ed è finita sui cellulari di tutta Italia. Ma anche fosse circolata poco, avrebbe comunque fatto molto: i 150 autori e autrici di “Ti amo ancora” hanno fatto qualcosa che non dimenticheranno mai. É entrata nel loro dna.
Così come entrano nel dna le attività delle associazioni, dei gruppi volontari, delle onlus che ogni giorno provano a fare la differenza per altri esseri umani, oppure per gli animali o per la natura. Siamo una specie in continua evoluzione e il nostro compito è proprio questo: migliorare noi e migliorare tutti. Chiedere scusa per i danni che abbiamo fatto e riparare i viventi.
C’è la guerra. C’è la pandemia. C’è una crisi nel sistema economico-sociale. Ma in tutto questo ci sono anche belle notizie. Scosse improvvise che ci fanno guardare un po’ più in là, con speranza e coraggio.
Quando siamo felici, o innamorati, o semplicemente stiamo bene, facciamoci caso.
📰 I link
Sulla guerra in Ucraina.
• Le dieci questioni sul clima che dovremo affrontare anche in mezzo a una guerra. (Beppe Severgnini sul Corriere)
• I profitti del petrolio e del gas volano grazie alla guerra in Ucraina. (Stella Levantesi su Internazionale)
• Come la guerra ha stravolto la vita degli attivisti per il clima russi. (NY Times)
Sul resto:
• Ridiciamolo: la barriera corallina sta perdendo i suoi colori. (Miriam Tagini su Linkiesta)
• 10 falsi miti sulla sicurezza alimentare da sfatare, secondo il Wwf. (Repubblica).
• La commissione europea vuole mettere un freno al fast fashion e all’inquinamento provocato da vestiti e tessuti e ha introdotto una serie di misure che dovrebbero entrare in vigore entro la fine del decennio. (Fanpage.it)
• Sul tema microplastiche e tessuti, Electrolux ha realizzato un sondaggio con un campione di 15.000 persone in 15 Stati diversi: “il 94% degli intervistati non sa quanta plastica ci sia nei vestiti. Chiamati a rispondere a un test sulle fibre, il 68% degli europei non sapeva che il nylon è una fibra di plastica e il 62% che il poliestere, la fibra più usata al mondo, è plastica”. Per limitare il problema, l’azienda ha sviluppato un filtro da collegare alle lavatrici.
• Il colore verde è anche su Mindit, una piattaforma che raccoglie e ti fa leggere le migliori newsletter italiane in un solo posto. Mindit è appena sbarcata sui diversi app store e se vuoi curiosare, questo è il link.
👇 La foto più bella
Che faccia ha un rinoceronte appena nato? Questa. La foto è stata scattata nel Parco nazionale Way Kambas di Lampung, Indonesia e la baby-rhino è un esemplare di rinoceronte di Sumatra, specie a forte rischio di estinzione: rimangono solo 80 esemplari.
💌 Per supportarmi
Se ancora non mi conosci, ciao! Sono Nicolas Lozito, friulano, 31 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa. Curo questa newsletter da marzo 2020. Esce ogni sabato e nel 2021 ha vinto un premio, assegnato dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e Radio 3 Scienza. Il colore verde ha anche un bosco di 100 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO2. L’anno scorso ho fatto un podcast: Climateers, sulle pioniere e i pionieri dell’ambientalismo. Se vuoi darmi una mano:
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