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No, l'Europa non vuole vietare l'insalata in plastica!
🌍 Il colore verde #156: Lunedì è l'Overshoot day italiano, l'ambientalismo ora si fa in tribunale, le stramberie di Coldiretti contro l'Unione europea
Buongiorno!
In questo piovoso maggio sto facendo due corsi approfonditi legati al racconto dell’ambiente. Al Master di giornalismo della Luiss stiamo prendendo l’argomento dal punto di vista dell’informazione. Alla Scuola Holden, invece, lo affrontiamo dal punto di vista narrativo: che forma ha l’apocalisse lenta del collasso climatico? Entrambe le classi stanno sperimentando nuovi modi per sintetizzare la questione ambientale-climatica per renderla comprensibile da un lato e coinvolgente dall’altro. Credo che la chiave stia proprio nel concetto di sintesi, o come dico io da buon friulano, distillazione. Perché ti racconto tutto questo? Perché ai ragazzi e le ragazze della Holden ho chiesto di pensare a un haiku apocalittico in 15 minuti. Un modo di esercitare fantasia e distillare l’essenziale. L’haiku è un componimento poetico giapponese, ha una struttura in tre versi, le sillabe del primo verso devono essere 5, del secondo 7 e del terzo di nuovo 5. Una studentessa, Emanuela, ha scritto questo, che a me pare un capolavoro in sole dieci parole.
La Terra vive
ora guarda le stelle
anche senza me
Un lungo preambolo, scusami, ma volevo condividere con te questo pezzetto di vita che mi rende sempre molto orgoglioso.
Menù:
⌛ L’Overshoot Day per l’Italia, lunedì 15 maggio
👩🏻⚖️ La causa contro l’Eni
👩🏻⚖️ Il processo contro Ultima generazione
🥗 Cos’è questa storia dei sacchetti di insalata
⌛ Abbiamo finito il Pianeta, un’altra volta
15 maggio. Lunedì prossimo l’Italia finisce virtualmente tutte le sue risorse naturali e inizia ad andare a debito. Sarà, per noi, l’Overshoot day, il giorno in cui viene passato il limite.
Immagina di avere una dote annuale di denaro, da spendere in 365 giorni: ecco, la bruci tutta in soli 132 giorni. I rimanenti mesi dell’anno vai in perdita. Una perdita che si aggiunge ai debiti degli anni precedenti. L’Overshoot day è una data calcolata dall’ente Global Footprint Network sulla base dei consumi dei singoli Paesi e sull’impatto ambientale delle nostre attività.
Ogni Paese ha la sua data, e ogni anno la data cambia. Il Qatar ha il 10 febbraio (i peggiori); gli USA hanno il 13 marzo; la Jamaica il 20 dicembre (i migliori di tutti).
Anche la media globale cambia di anno in anno. Nel 1972 l’Overshoot day cadeva il 10 dicembre: sforavamo di pochi giorni il budget. Nel 2002 il 18 settembre. La data è sempre stata anticipata, tranne nel primo anno di Covid e lockdown. Quest’anno potrebbe arrivare intorno al 27 luglio, lo scopriremo il 5 giugno quando lo annunceranno ufficialmente. Avremmo bisogno di 1,75 pianeti.
Postilla sempre necessaria: Non tutta la comunità scientifica è convinta che il calcolo dell’Overshoot day sia accurato. Per alcuni è una sottostima, per altri semplifica troppo una questione ben più complessa. Rimane però uno strumento fondamentale per capire al volo quanto pesiamo sulle risorse del Pianeta.
👩🏻⚖️ Una causa storica contro l’Eni
Martedì 9 maggio ReCommon e Greenpeace, due associazioni ambientaliste, e dodici cittadini italiani hanno presentato una causa civile contro Eni, colosso dell’energia italiano, accusato di non aver fatto abbastanza per contrastare la crisi climatica.
Scrive Greenpeace, specificando i motivi:
“Per i danni subiti e futuri, in sede patrimoniale e non, derivanti dai cambiamenti climatici a cui ENI ha significativamente contribuito con la sua condotta negli ultimi decenni, pur essendone consapevole”.
Si tratta della prima causa civile sul clima in Italia nei confronti di un’azienda. Il procedimento è stato depositato presso il tribunale di Roma ed è stato intentato anche nei confronti del ministero dell’Economia e delle Finanze e di Cassa depositi e prestiti, in quanto azionisti di Eni in grado di esercitare “un’influenza dominante sulla società”.

La campagna #LaGiustaCausa – così è stata battezzata la causa civile – chiede al Tribunale di accertare la responsabilità di Eni e di condannarla a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 45% a fine 2030 rispetto ai livelli del 2020.
In Europa e nel mondo ci sono state cause simili, spesso vinte dalle associazioni ambientaliste. Le climate litigations, così vengono definite (traducibile come contenziosi climatici), sono strumenti che si sono affermati negli ultimi anni. Servono ad attribuire responsabilità e provare a fermare le grandi aziende inquinartici. Sono rivolti anche agli Stati: in Italia da due anni va avanti – a rilento – la causa “Giudizio universale”, intentata da cittadini e associazioni per chiedere allo Stato azioni più nette per la mitigazione del cambiamento climatico. La giustizia italiana, si sa, è lenta, ma negli altri Paesi sono già stati registrati diversi successi: nel 2021 nei Paesi Bassi Shell è stata condannata a diminuire entro il 2040 del 45% le proprie emissioni.
Due approfondimenti:
La causa civile contro Eni è solo la punta dell’iceberg (Lifegate)
Si alza la marea dei contenziosi climatici (Reuters)
Il processo a Ultima Generazione scalda la politica
Ieri, al Tribunale di Roma, si è svolta la prima udienza del processo contro tre attivisti di Ultima Generazione che il 2 gennaio scorso hanno imbrattato la facciata del Senato a palazzo Madama: Laura Paracini, Alessandro Sulis e Davide Nensi. I tre rischiano l’arresto da due a cinque anni e multe da 2.500 a 15mila euro.
Laura Paracini ha riassunto la sua posizione e quella del gruppo:
«Non abbiamo paura di andare in carcere. Ho paura di un futuro senza acqua, senza cibo, la crisi climatica è anche crisi sociale. C'è chi ci contesta per i modi, io rispondo ci sono modi migliori? A cosa hanno portato i movimenti ambientalisti finora? Noi rivendichiamo i nostri metodi che portano alla polarizzazione dell’opinione pubblica. Non vogliamo essere simpatici, vogliamo un cambiamento».
Coraggio e nichilismo.
Nel frattempo, Senato, ministero della Cultura e Comune di Roma si sono costituiti parte civile, mentre ieri fuori dal tribunale molte associazioni hanno dimostrato la loro solidarietà verso gli attivisti con un folto presidio. Amnesty, Greenpeace, Arci, A Buon Diritto. Erano presenti anche molti esponenti della politica di sinistra e centro-sinistra.

Tra le fila del Pd c’è stato un piccolo ma interessante cortocircuito politico. Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria del Pd ha detto: «Oggi saremo presenti al presidio fuori Piazzale Clodio. Pur non potendo condividerne il merito, capiamo la rabbia e la preoccupazione dei giovani attivisti contro un governo a dir poco inerte». Un messaggio che va contro però lo stesso sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e che è ben diverso dalla reazione del sindaco di Firenze Dario Nardella, che il 5 aprile scorso placcava a tutta forza gli attivisti di Ultima Generazione che imbrattavano Palazzo Vecchio.
Gli aspetti a cui fare attenzione sono quindi due: da una parte come evolve il dibattito politico intorno al movimento. Il governo di centro-destra sta portando avanti una battaglia per criminalizzare gli ambientalisti radicali; mentre l’opposizione ora ha iniziato a supportarlo, per reale passione o per interesse. Un tiro alla fune che potrebbe fare più male che bene. Anche perché le azioni di Ultima generazione sembrano intensificarsi e gli attivisti presenti al presidio hanno promesso di non fermarsi davanti a nulla.
L’altro aspetto da tenere d’occhio è dentro i tribunali stessi: il processo, così come altri contro gli attivisti, diventerà un campo di battaglia che valuterà non solo gli atti in sé ma anche le motivazioni. La prossima udienza è fissata per il 18 ottobre.
Uniamo tutti i puntini: la denuncia a Eni, i processi agli attivisti, la causa Giudizio Universale. In Italia inizierà una nuova stagione, come già accade negli altri Paesi. L’ambientalismo si fa in tribunale.
🥗 No, l’Europa non vuole vietare i sacchetti d’insalata
Una divertente “notizia che non lo è” è circolata in questi giorni. “La direttiva Ue sugli imballaggi rischia di cancellare le insalate in busta”, scrive per esempio Il Sole 24 ore. L’avrai intercettata sicuramente anche tu da qualche parte. Secondo questi articoli, che citano un comunicato Coldiretti – la confederazione dei coltivatori –, l’Ue starebbe pensando a delle norme contro la plastica monouso che vieterebbero imballaggi per frutta e verdura dal peso inferiore di 1,5 chili. La storia è raccontata con un pizzico di drammaticità: “così si direbbe addio all’insalata in busta” e sarebbe impossibile commerciare molti ortaggi e frutti, arrecando un grave danno al mercato.

Ovviamente non è così. L’Europa sta da anni cercando regole sempre più stringenti sulla diffusione di plastica vergine e mono-uso, incentivando materiali bio, riciclati o riciclabili. Il packaging costituisce quasi il 60% di tutti i rifiuti plastici in Europa: trovare soluzioni meno impattanti è fondamentale.
Ma nella proposta, ormai di novembre 2022 e ancora da discutere e approvare, si fa sì riferimento a un divieto sotto l’1,5Kg (pensa alle banane confezionate, uno scempio), ma, come dice il documento:
“a meno che non sia dimostrata la necessità di evitare perdite di acqua o turgore, rischi microbiologici o urti”.
Insomma l’insalata è salva. Così come i mirtilli, per esempio e altri frutti di bosco vari. Aggiungo inoltre che la stessa proposta prevede l’uso di bioplastiche per gli imballaggi. Se vuoi approfondire, c’è questo articolo completo del Fatto Alimentare.
Ora tu dirai, vabbè Coldiretti ha diffuso una notizia incompleta. Capita.
Ma la verità è che l’errore non ingenuo, anzi, la polemica è strategia, come le tante polemiche accese da Coldiretti negli scorsi anni. In difesa dello status quo, ci si scaglia contro l’Unione europea, accusata di uniformare il continente e dimenticare i valori del territorio. Due esempi recenti: le farine di grilli (“L’Europa ce le vuole far mangiare a nostra insaputa!) e la carne bio-coltivata (“L’Europa ci vuole imporre la carne sintetica, fa male e distrugge la nostra economia!). Si crea un fantomatico nemico europeo (“LE FOLLIE DELL’EUROPA!”) così che ogni proposta possa essere scardinata e respinta. Non è un caso che le battaglie su insetti e carne sintetica siano state raccolte dal governo, a stretto rapporto con Coldiretti, che ha fatto proprie e usato come cavallo di Troia per indebolire ulteriormente l’Unione europea.
Stiamo ben attenti quando leggiamo “L’unione europea vuole…, ci impone…, ci obbligherà…”.
📰 Notizie, letture, sguardi
Le nuove Bandiere blu di Italia: i comuni con spiagge pulite e sicure diventano 226 (Ohga)
«Il 2 per cento dei Pil di ogni nazione vada alla lotta alla povertà e al climate change», l’appello di The ONE Campaign (Corriere)
Le mani sul gas mozambicano (Stefano Liberti su Internazionale)
«Quando arriva la duecentenaria, la devi gestire». Gran bel reportage dai luoghi colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna la scorsa settimana (Il Post)
Che cosa ha votato il Parlamento sul ritorno del nucleare (Pagella Politica)
Tra i raccoglitori di rifiuti in Kenya: “Siamo la spina dorsale del riciclo”. (Guardian)
📸 La mia foto preferita
Quando ho visto questa foto caricata da
di sono impazzito.A quanto pare, spiega Leonardo, «farfalle e altri insetti in alcuni casi si dissetano bevendo “lacrime di coccodrillo”, ricche di sali minerali e di proteine». WOOOW!
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La comunità de Il colore verde ha un bosco di 250 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO₂: trovi la sua storia e i suoi dati qui. Se vuoi adottare un albero anche tu da ZeroCO₂, usa il codice ILCOLOREVERDE per uno sconto del 30%.
Tengo il corso “Progettare una newsletter” per la Scuola Holden. Il prossimo ciclo di lezioni inizia il 6 giugno: 5 incontri serali, una a settimana, online. Con il codice HOLDENPRO hai lo sconto del 10%. Segnalo anche il corso “Cronache dal Pianeta Terra”, che farò quest’estate per Scuola Holden e Fronte del Borgo. È pensato per docenti (dal 28 giugno, 8 lezioni).
Ho curato anche tre podcast: Climateers (2021, Pillow talk), Cambiamenti (2022, Emons record), e Verde speranza (Onepodcast/La Stampa).
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No, l'Europa non vuole vietare l'insalata in plastica!
Haiku bellissimo e spiazzante ❤️🩹
PS: grazie per la citazione!