Morire di caldo
🌍 Il colore verde #63: In una settimana ci siamo ritrovati dentro l'estate più calda di sempre (per ora!): temperature record dalla Puglia al Canada, da New York all'Artico.
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Quindici anni fa prendevamo in giro i servizi estivi del telegiornale sul grande caldo. In particolare quelli di Studio Aperto, il Tg di Italia 1, che ogni santo giorno dava i soliti consigli per anziani e donne incinte: non uscite nelle ore più calde, idratatevi, cercate l’ombra, copritevi la testa. Bei tempi.
Oggi il mondo è mutato così tanto che quei servizi non ci sembrano più esagerati. Ora è diventata, per davvero, una questione di vita o di morte e le immagini dei turisti che si rinfrescano sotto la fontana sono ormai la più sbagliata delle semplificazioni. C’è bisogno di nuove immagini (come quella qui sopra) e nuove parole.
Facciamoci caso:
1️⃣ Camara Fantamadi, maliano, 27 anni, è morto giovedì 24 giugno vicino a Brindisi dopo un turno di lavoro nei campi. Facevano 40°C (e lui guadagnava 6 euro all’ora).
2️⃣ Dopo questa morte – e altri episodi simili nel salentino – la Puglia ha deciso di vietare il lavoro nelle aziende agricole dalle 12.30 alle 16.00 nei giorni in cui la Protezione civile segnala caldo intenso.
3️⃣ Durante la partita Olanda – Repubblica Ceca l’arbitro ha concesso due cooling break, ovvero delle pause per consentire ai giocatori di rifiatare e rinfrescarsi quando la temperatura è troppo alta. È una cosa che non vedevamo dai mondiali del 2014 in Brasile. Peccato che la partita si stesse giocando a Budapest, Ungheria, non proprio il posto dove ci si aspetta un caldo tropicale.
4️⃣ In Ungheria è stato toccato il record storico di temperatura per il mese di giugno (40°C) e altri record simili sono stati infranti a Malta, in Russia, in Estonia, in Lettonia, in Bielorussia e nel circolo polare artico.
5️⃣ In Canada, e in particolare nell’area della British Columbia, ovvero la parte a sud ovest del Paese, si sta manifestando l’ondata di calore più alta di sempre per una simile latitudine (si trova sulla stessa linea di Londra, all’incirca). Sono stati toccati i 49.6°C martedì, ma per tutta la settimana la colonnina è rimasta sopra i 40. Anziani e soggetti fragili sono stati colpiti gravemente dall’ondata: la polizia di Vancouver ha segnalato mercoledì almeno 200 morti improvvise che possono essere ricondotte al caldo. (aggiornamento: le vittime son già diventate 700 almeno).
6️⃣ L’ondata di caldo che ha colpito il Canada è definita in inglese “heat dome”: una grande cappa di calore che coinvolge diversi strati dell’atmosfera. L’alta pressione ostacola i normali flussi delle correnti, come una montagna di aria calda che blocca tutto. È molto insolito per quella zona: come ormai però sai a memoria, il climate change non solo scalda il Pianeta, ma soprattutto aumenta la possibilità di eventi meteorologici estremi.
7️⃣ In varie città del Canada, ma anche degli stati americani di Washington e dell’Oregon (dove sono morte 63 persone), sono nate delle zone di raffreddamento per dare ristoro alla popolazione: a Portland e a Seattle, per esempio, tutte le biblioteche devono rimanere aperte come cooling center.
8️⃣ A New York e in California sindaci e governatori hanno chiesto alla popolazione di limitare il consumo di elettricità. L’uso massiccio di condizionatori, infatti, richiede molta energia elettrica, con rischi seri di blackout. Non solo: contribuisce attivamente all’emissione di gas serra.
9️⃣ Il presidente USA Joe Biden ha lanciato l’allarme: potrebbe essere una stagione di incendi e siccità devastante: «Dobbiamo agire e agire subito». Ha deciso di destinare nuovi fondi per la prevenzione degli incendi, di implementare un piano per la protezione delle infrastrutture energetiche e di aumentare il salario minimo dei pompieri a 15 dollari l’ora, «anche se so che non è abbastanza».
🔟 La città canadese dove si è battuto il record di temperatura, epicentro dell’heat dome, si chiama Lytton: anzi, possiamo dire “chiamava”, perché mercoledì è scoppiato un incendio e «in poche ore tutte le case sono state rase al suolo dalla fiamme». Qui un video abbastanza impressionante.
«Our poor little town of Lytton is gone», ha scritto su Facebook un dirigente della scuola del paese.
Tutto quello che ho elencato è successo in poco più di una settimana. In poco più di una settimana.
«Questa ondata di caldo è appena iniziata», ha detto Greta Thunberg sui social: sì, perché sono appena i primi giorni dell’estate, quindi aspettiamoci il peggio.
Quando ci diciamo che il clima sta cambiando, che il clima è la battaglia delle future generazioni, mentiamo: il clima è già cambiato ed è una battaglia tutta nostra. Alle medie studiavamo come in buona parte del mondo densamente popolato il clima sia “temperato”: ecco, non esiste più un concetto del genere. Addio a “inverni miti ed estati ventilate”.
C’è un meme che gira su internet in questi giorni, e riprende un dialogo tratto dal film dei Simpson tra Homer e il figlio Bart. Nella scena originale Bart dice al padre «Questo è il peggior giorno della mia vita» e Homer, con tono rassicurante, gli risponde: «No, questo è il peggior giorno della tua vita… finora».
Nella versione climate change il dialogo diventa:
«Questa è l’estate più calda della mia vita»
«No, questa è l’estate più fredda della resto della tua vita».
Rende, tragicamente, l’idea.
📰 I link
6 imballaggi su 10 non hanno le indicazioni corrette o complete per il giusto smaltimento dei rifiuti. Lo dice un nuovo esperimento condotto da Economicacircolare.com e Junker app, su un campione di 90 prodotti.
Le grandi multinazionali del petrolio hanno mentito per anni, ora potrebbero pagare le conseguenze. Un articolone del Guardian, che ha lanciato una nuova serie sui crimini climatici.
Gli apache difendono la loro terra sacra dalle miniere di rame. Mini-doc di 13 minuti su Internazionale.
La crisi climatica può causare crolli come quello di Miami. Su Internazionale. E un articolo sullo stesso tema: “La distopia climatica di Miami sta diventano reale”, su Rolling Stone.
(Ne parlavo la scorsa settimana nella puntata dedicata al libro di Fabio Deotto)Le popolazioni bianche sono i grandi cattivi del clima? Prova a rispondere Grist.
Quanto cibo sprechi all’anno? Un bel lavoro multimediale di Will Media.
Il futuro delle città costiere, nell’approfondimento di Tommaso Perrone nella sua newsletter Il Climatariano.
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