Giovani in piazza, semi in cassaforte
🌍 Il colore verde #146: I tanti fronti della sfida per l’ambiente: manifestazioni, siccità, emissioni, natura e purtroppo anche migrazioni
Buongiorno! Come va?
Parto senza sorriso: la settimana scorsa ci siamo sentiti poche ore prima del naufragio di Cutro. Una tragedia che ci dovrebbe ricordare una cosa e una cosa sola, al posto del chiacchiericcio e della cattiveria: “Nessuno mette i suoi figli su una barca a meno che l’acqua non sia più sicura della terra”, come recita la poesia Home di Warsan Shire.
Menù:
🪧 I giovani di Fridays for future sono tornati in piazza, nonostante tutto
💧 La siccità è ancora qui, nonostante la pioggia di questi giorni
💨 Le emissioni di CO₂ del 2022 sono aumentate solo dell’1%, conferma l’Iea
🌱 15 anni dentro la cassaforte dei semi delle Svalbard
🪧 Fridays in piazza e Greta con i Sami
Ieri Fridays for future è tornato in piazza per lo sciopero globale organizzato in 55 città italiane e centinaia in giro per il mondo. Tre ragionamenti sul tema:
Primo, è un dato di fatto: i manifestanti non erano tantissimi, a riprova che le manifestazioni collettive dalla pandemia in poi si sono fatte più rarefatte e complicate da organizzare. Nel 2019 il movimento dei giovani per il clima superava il milione di partecipanti, tra studenti e non. A settembre 2022, il giorno prima delle elezioni, erano 80.000. Ieri c’era un migliaio di persone a Milano, un altro migliaio a Roma, tremila a Torino, e nelle altre città solo nell’ordine delle centinaia.
Secondo: Fridays e i diversi movimenti che si sono aggiunti ai cortei si sono fatti più “arrabbiati” (una tendenza degli ultimi due anni, che va a confermarsi). Lo slogan della giornata era:
“La nostra rabbia è energia rinnovabile”
A Torino hanno rovesciato del pesce marcio fuori dalla sede della regione per protestare sulla questione siccità. Sempre a Torino, Extinction Rebellion ha tinto di rosso la Fontana delle Quattro stagioni in Piazza Solferino, lungo il percorso del corteo.
Terzo: scelgono con più precisione le loro battaglie, indice di una crescente maturità e complessità del movimento. Gli stessi percorsi dei cortei sono stati studiati per passare in luoghi “caldi” e specifici: fuori dalle aziende, enti pubblici, in quartieri periferici da salvaguardare. Target preferito: Eni, ma anche banche e altre aziende energetiche. Insieme a Fridays in piazza c’erano anche delle rappresentazioni sindacali e associazioni femministe, in una sorta di gemellaggio tra la manifestazione di ieri e quelle per l’otto marzo.
Nel frattempo Greta continua a fare arrabbiare la polizia. Dopo le proteste a Lützerath di gennaio, mercoledì è stata rimossa di peso dalla polizia di Oslo: protestava fuori dal ministro dell’Energia contro un impianto fotovoltaico nelle terre dei Sami, popolazione indigena. Perché? Il progetto eolico in questione è da anni considerato fuorilegge dalle stesse istituzioni norvegesi. “Non si può mettere il profitto al di sopra dei diritti delle popolazioni indigene”, ha detto l’attivista ventenne. Clima, diritti, lotta alle diseguaglianze sono tutte facce della stessa medaglia.
Per approfondire:
I nuovi ambientalisti (long-form di Green&Blue)
Il 77% dei giovani è preoccupato per la crisi climatica e boccia il governo (WWF)
💧 Bollettino siccità, come siamo messi?
Ha piovuto e persino nevicato: una buona notizia, finalmente. E sembrerebbe che nei prossimi giorni succederà ancora.
Ma come riassume su La Stampa Daniele Cat Berro, esperto di clima e meteo, “le ultime precipitazioni non cancellano 15 mesi di siccità”. I bacini del Nord sono in deficit enorme: in Trentino -32% delle acque, in Lombardia -57%; Piemonte -65%.
Il governo, come anticipavo la settimana scorsa, corre ai ripari: ieri c’è stato il primo incontro del tavolo interministeriale sulla crisi idrica. La decisione? Il governo preparerà un decreto legge sull’emergenza siccità, che prevederà un commissario dell’acqua, una cabina di regia fra i ministri interessati e semplificazioni delle procedure per gli interventi necessari (ci sono i soldi, ancora non spesi, del Pnrr e di altri fondi che si sono accumulati negli anni). Per Coldiretti, almeno 300.000 imprese quest’anno saranno colpite negativamente dalla siccità.
Per approfondire:
Tutti i fallimenti del “piano laghetti” contro la siccità (Il Post)
Perché siamo in ritardo su desalinizzazione? (Corriere)
Cosa dobbiamo aspettarci in futuro? (Repubblica)
Razionateci l’acqua, per favore (La Svolta)
💨 Forse siamo davvero vicini al picco delle emissioni
L’Agenzia internazionale dell’Energia (Iea), nella sua nuova analisi, ha annunciato che le emissioni di anidride carbonica (CO₂) nel 2022 sono aumentate solo dello 0,9% rispetto all’anno precedente, nonostante la guerra in Ucraina e le tante complicazioni della crisi energetica. Nel 2021 erano aumentate del 6%.
Lo scrivevo qualche mese fa: se effettivamente stiamo raggiungendo il picco delle emissioni è una mezza buona notizia. Siamo in ritardo, certo, e dovremmo fare mooolto di più, tutti d’accordo. Per l’Iea dovremmo ridurre le emissioni del 7% ogni anno da qui al 2030 per raggiungere gli obiettivi di Parigi.
Il report ha tanti bei grafici, che ti consiglio se queste cose ti solleticano. Per esempio questo, le emissioni per fonte energetica:
L’aumento delle quote di energia rinnovabili hanno ridotto le emissioni di circa 550 milioni di tonnellate. La strada è lunga, ma conosciamo la direzione.
LA SETTIMANA PAZZA DI VERDE SPERANZA
Le ultime cinque puntate del podcast sono state davvero pazzerelle, a guardarle tutte insieme. Abbiamo parlato di pannolini lavabili, di clean-up e raccolte rifiuti, di eco-ansia, di Fridays for future e del rapporto salute e cambiamento climatico. Grazie a tutti gli ospiti che mi hanno aiutato!
Clicca qui per Spotify. Oppure cercalo sulle piattaforme audio.
🌱 15 anni della cassaforte mondiale dei semi
Il Global Seed Vault è la cassaforte mondiale dei semi provenienti da tutto il pianeta. Il più grande deposito di specie botaniche mai esistito. Si trova alle Svalbard, sommerso nel permafost, a 1200 chilometri dal Polo Nord e lontano da tutto il resto. Contiene 1,194,244 semi da tutto il mondo, con culture che risalgono a 12.000 anni fa, e l’archivio è in continua espansione.
È pronto a resistere nei secoli anche se noi lo dovessimo abbandonare, e a conservare le piante anche se là fuori dovessero estinguersi. Dall’esterno appare come nella foto qui sopra. Dentro: un tunnel lungo 120 metri conduce a tre stanze, larghe quanto un campo di calcetto, alte sei metri e isolate dal resto del mondo da una colata di calcestruzzo.
Il Global Seed Vault è stato inaugurato nel 2008 (c’era anche Wangari Maathai, come avevo raccontato in un podcast). Compie 15 anni e per festeggiarlo da oggi possiamo visitarlo… con un click. Hanno inaugurato infatti i tour virtuali: basta andare su questo sito e perdersi un po’, tra click, navigazione in 3D e video. Se in questi giorni hai cinque minuti di tempo, fallo. Io mi sono commosso.
📰 Notizie, letture, sguardi
Rinviato a data da destinarsi il voto Ue sullo stop nel 2035 alle auto diesel e benzina. Vince la linea di Italia e Germania. (La Stampa). Il ministro Pichetto Fratin esulta come se avesse salvato il mondo.
Le posizioni di Elly Schlein, inclusa quella sull’ambiente, riassunte (Il Post)
Il 3 febbraio in Ohio è deragliato e poi esploso un treno che conteneva composti chimici. Si è sprigionata una nobe tossica che ha invaso l’area. Il disastro ambientale è stato denunciato in tutti i modi dagli abitanti del posto e dalle associazioni ambientaliste, ma governo locale e federale hanno fatto pochissimo. Solo questa settimana l’Epa, l’agenzia ambientale americana, ha ordinato un test per verificare la presenza di diossine. (Politico)
Lezioni dalle antiche apocalissi climatiche (Financial Times)
“I musei sono leve del cambiamento per la transizione ecologica”. Intervista a Michele Lanzinger, direttore del Muse di Trento (Repubblica)
Onnivori sociali: Mangiare la carne solo in qualche occasione, la proposta della rivista Bon Appétit (Il Post)
Edimburgo è la prima capitale europea a promuovere diete vegetali (Lifegate)
L’insalata costa troppo? Crescila in casa, come spiega Alessandro Vitale autore del libro “ Rebel Gardening”. (Guardian)
Come fossero Doctor Strange, quelli del Washington Post hanno studiato 1.200 possibilità per il futuro del Pianeta. Ecco le nostre migliori speranze (con tanti grafichetti divertenti — Washington Post)
📸 La mia foto preferita
Ad Aleppo, un rifugio per i gatti salvati dal terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria.
💚 Grazie!
Se sei arrivat* fin qui, vuol dire che Il colore verde ti piace davvero e ti è utile: grazie per supportare questa newsletter. Il colore verde è nato nel 2020 e lo curo io, Nicolas Lozito, friulano, 32 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa. Nel 2021 la newsletter ha vinto un premio, assegnato dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e Radio 3 Scienza.
La comunità de Il colore verde ha un bosco di 100 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO₂: trovi la sua storia e i suoi dati qui.
Ho curato anche tre podcast: Climateers (2021, Pillow talk), Cambiamenti (2022, Emons record), e Verde speranza (Onepodcast/La Stampa).
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Tutte le volte che arrivo fin qui mi colpisce quell' arrivat*
E' tutto bello e interessante, ma per favore, liberiamoci dalla correttezza politica, sta diventando un giochino ipocrita e pericoloso.
Ho fatto anche io un giro Global Seed Vault. Mi è venuta voglia di aprire tutte quelle scatole e tenere tra le mani quei semini così preziosi! Ma mi sono trattenuto. :)