Emissioni ideologiche
🌍 Il colore verde #148: Arriva la primavera, e con lei il nuovo report dell'Ipcc. Il governo tentenna sulla siccità. Nardella litiga con Ultima generazione.
Buon sabato!
Martedì inizia la primavera e, nonostante le brutte notizie e il clima pazzerello, a me sembra sempre un bel giorno. È anche il terzo compleanno de Il colore verde, ma lo festeggiamo con una sorpresa fra due settimane, quando tocchiamo quota 150 puntate.
Se però posso esprimere un desiderio, ti chiederei di votare Verde speranza su Spotify (clicca qui) o su Apple podcast (qui). È facile, basta andare sulla pagina del podcast e mettere un po’ di stelline. Aiuta molto a farlo scoprire a nuovi ascoltatori. Grazie!
Va bene, menù:
🌡️ Obiettivo 1,5°C: è possibile?
💧 Comuni e regioni iniziano a lanciare piani anti-siccità. Il governo ancora no.
🥵 In Argentina fa un caldo feroce, in Alaska si bucherà il ghiaccio per cercar petrolio
🚲 L’Europa in bicicletta: 56.000 km di piste
🧯 Ultima generazione vs. Nardella vs. noi: chi vincerà?
🌡️ 1,5°C è ancora credibile? La domanda del decennio
Lunedì l’Ipcc, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni unite, presenterà il suo nuovo rapporto sul climate change e le strategie per affrontarlo. Sarà con tutta probabilità l’ultimo rapporto di questo decennio, ed è il rapporto conclusivo di una serie iniziata l’anno scorso.
Arriveranno le solite brutte notizie – ovvero: è colpa nostra, stiamo facendo troppo poco – ma ci consegnerà anche uno strumento fondamentale per governi, aziende, istituzioni per mettersi in linea e decidere le strade da qui ai prossimi anni. Ogni politico, ma anche ogni attivista, se è fedele al Pianeta e alla prossime generazioni dovrebbe tenere un rapporto del Ipcc nel comodino, proprio come un buon cristiano tiene la Bibbia. Nel 2007, ricordo, l’Ipcc ha vinto il Nobel per la Pace.
Il rapporto sottolineerà ancora una volta quanto sia fondamentale limitare il riscaldamento globale al livello di +1,5°C rispetto l’era pre-industriale (siamo a +1,1). L’obiettivo 1,5 è quello che ci farebbe evitare le conseguenze peggiori dell’emergenza climatica.
Ma cresce il partito di chi ha profondi dubbi sulle nostre possibilità di farcela. Lo racconta un lungo articolo del Financial Times dal titolo “L’obiettivo 1,5°C è ancora realistico? Lo sgretolamento del consenso sui principali obiettivi climatici”. Scienziati ed esperti vari hanno paura che sia scaduto il tempo e che sia meglio concentrarsi sull’adattamento, preparandoci a vivere in un mondo più caldo.
Se una dose di realismo è necessaria, è anche importante non lanciarsi in profezie auto-avveranti: ammettere una sconfitta preventiva lascia spazio a chi ha interesse che le cose non cambino, permettendo l’inquinamento senza limiti. Risponde proprio Mark Howden, vice-presidente dell’Ipcc:
«La soluzione non è cambiare l’obiettivo. Perché la scienza non è cambiata, le prove non sono cambiate».
Il FT include un po’ di grafici nel suo articolo, questo fa capire bene la differenza tra un mondo più caldo di 1,5°C e uno a +2°C.
💧 Bollettino siccità: comuni e regioni si muovono
Anche questa settimana non ha piovuto.
Iniziano a scattare ordinanze di comuni o regioni per limitare l’uso dell’acqua e ridurre gli sprechi. A Padova, per esempio, non si possono lavare strade e vialetti, né le auto (esclusi gli autolavaggi) e non si possono innaffiare giardini pubblici o privati tra le 6 del mattino e mezzanotte. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha emesso un ordinanza anti-spreco e avvierà una campagna di sensibilizzazione, con il fine di evitare razionamenti estivi. In Lombardia e Piemonte il 6,5% dei comuni già in questi giorni ha avuto bisogno di rifornimenti idrici con le autobotti.
Le amministrazioni locali si muovono in base alle esigenze del territorio, nel frattempo si attende un decreto del governo, promesso da ormai 18 giorni. Martedì si incontrerà nuovamente la task force interministeriale sull’emergenza siccità.
In un’intervista il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha spiegato che il decreto in arrivo potrebbe prevedere interventi per 8 miliardi. Fratin schiva le critiche di chi dice che siamo già in ritardo per intervenire, e poi risponde così a una domanda sul cambiamento climatico.
Ok, la famosa crisi climatica causata dalle tante emissioni dei “No ideologici”. Stendiamo un velo pietoso.
Per approfondire:
Podcast/1: Ma perché il governo non ha un piano contro la siccità? Sono stato ospite del podcast “Ma perché” di Marco Maisano.
Podcast/2: La soluzione alla siccità è la desalinizzazione? (Puntata di mercoledì di Verde speranza).
A proposito di desalinizzazione: a che punto è in Italia e il caso di Taranto, dove si sta aprendo il più grande impianto del nostro Paese (La Stampa)
🥵 Fronte americano: il caldo brutale in Argentina, le trivellazioni in Alaska
Anche in giro per il mondo il cambiamento climatico sta facendo battere qualche triste record.
In Argentina siccità e alte temperature stanno colpendo da mesi, “un brutale e infinito caldo, senza precedenti nella storia” scrive la Cnn. La temperatura è di 8-10 gradi superiore alla media. Manca l’acqua e l’economia argentina, già fragile, è in grave difficoltà. I problemi colpiscono soprattutto l’agricoltura e di conseguenza le esportazioni (potrebbero diminuire del 30%): l’Argentina vende soia e grano in tutto il mondo.
L’altra brutta notizie arriva dagli Stati Uniti. Il presidente Joe Biden ha approvato un progetto di trivellazione in Alaska, nel North Slope, la più grande area di suolo pubblico incontaminata degli Stati Uniti. Il Willow project dovrebbe produrre l'equivalente di circa 600 milioni di barili di petrolio, con un picco di 180mila barili di petrolio al giorno, sostiene l’azienda a cui è stato assegnato il lavoro, la ConocoPhillips.
Joe Biden è il presidente che ha creato il più grande pacchetto di finanziamenti pubblici per la transizione energetica, l’Inflaction reduction act dell’anno scorso. Prima dell’elezione aveva promesso che non avrebbe più approvato nuovi impianti di estrazione. La decisione del Willow project è vista quindi come un tradimento: è stata molto criticata dalle associazioni ambientaliste. Al Gore, ex vice-presidente democratico, l’ha definita “una scelta irresponsabile”. Si tratta di una vera e propria “carbon bomb”, una bomba di emissioni di anidride carbonica: 287 milioni di metri cubi di CO₂ in 30 anni.
Biden si difende spiegando che il progetto era già stato avviato dall’amministrazione Trump e che ormai la ConocoPhillips aveva già ricevuto in locazione il terreno: l’unico compromesso che si poteva raggiungere riguardava la dimensione dell’impianto, più ridotto nella versione approvata da Biden.
🚲 In giro per l’Europa in bicicletta: 25 anni di EuroVelo
Nel solito appuntamento con le notizie positive, oggi festeggiamo i 25 anni di EuroVelo (con l’accento sulla o, pronunciato alla francese), il progetto di piste ciclabili che attraversano il nostro grande continente.
Il progetto ha raggiunto un’estensione di ben 56 mila chilometri totali, e nei prossimi anni dovrebbe arrivare addirittura a 93 mila. TUTTI GRATUITI. Sono 17 i principali itinerari ciclistici di lunga percorrenza. L’idea era nata nel 1997 in Danimarca, e piano piano è cresciuta fino a toccare ben 42 nazioni. Qui la mappa.
L’Italia è attraversata da tre itinerari EuroVelo: la Via Romea Francigena, 3.200 km da Londra alla Puglia; la Ciclovia del Sole, 7.700 km da Capo Nord a Malta; e la Ciclovia del Mediterraneo, oltre 7.000 km dal sud della Spagna a Cipro costeggiando il mare, che entra in Italia a Ventimiglia, sale a Torino e attraversa la Pianura Padana in direzione Trieste.
Non vi piace l’Europa? Va bene, viaggiamo in Italia: la Fiab attraverso Bicitalia ha mappato la rete delle ciclovie nel nostro Paese: ci sono itinerari per 23.000 chilometri. È tempo di organizzare una gita fuori porta, o una vacanza vera e propria.
📰 Notizie, letture, sguardi
Ieri Ultima generazione ha imbrattato Palazzo Vecchio a Firenze per chiedere lo stop ai combustibili fossili. Il sindaco Dario Nardella era a pochi passi ed è intervenuto con fermezza insieme alle forze dell’ordine, offrendo un bizzarro show nello show.
Riassunto personale: i social ci stanno facendo impazzire, il performattivismo è sempre più alienante. Continuo a pensare che sia tempo per l’attivismo di trovare nuove strade narrative e comunicative (non so offrirle), l’ho scritto anche in un editoriale su La Stampa oggi in edicola. La vernice lavabile non attacca più.
→ Per aggiungere temi di dibattito: “Gli attivisti dovrebbero colpire le strutture del potere non il pubblico” (Guardian)
Il viaggio di stato di Mattarella in Kenya ha riscritto le priorità nazionali: “Sul clima non c’è più tempo, serve l’impegno di tutti” (Lifegate)
Polemica della settimana: Slow Food contro Coldiretti. Sostengono l’agricoltura italiana facendo accordi con McDonald’s? (Repubblica)
Martedì è la giornata mondiale dell’acqua (Ispra)
In Inghilterra un data center riscalda una piscina (DDay)
Fermiamo l’estrazione mineraria in alto mare (NY Times)
La nuova opera del land-artist Saype: un bambino che accende una lampadina grazie a un campo fotovoltaico in Oman:
I “tetti verdi” sono un toccasana per la biodiversità nelle città (Green&Blue)
La morte silenziosa degli insetti (La Svolta)
La musica dei ghiacci che si sciolgono (NY Times – qui la playlist Spotify)
📸 La mia foto preferita
Dritta dritta nella collezione di foto più belle dell’anno. Foto di Lewis Newman, finalista dei British Wildlife Photographer awards. Qui la gallery.
💚 Grazie!
Se sei qui, vuol dire che Il colore verde ti piace davvero e ti è utile: grazie per supportare questa newsletter. Il colore verde è nato nel 2020 e lo curo io, Nicolas Lozito, friulano, 32 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa. Nel 2021 la newsletter ha vinto un premio, assegnato dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e Radio 3 Scienza.
La comunità de Il colore verde ha un bosco di 100 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO₂: trovi la sua storia e i suoi dati qui.
Ho curato anche tre podcast: Climateers (2021, Pillow talk), Cambiamenti (2022, Emons record), e Verde speranza (Onepodcast/La Stampa).
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