E allora Jovanotti?
🌍 Il colore verde #118: Nell'estate di incendi, siccità e picchi di mortalità arrivano gli eco-nazisti di Jovanotti e il bus elettrico di Letta
NATALE CON I TUOI, FERRAGOSTO IN COALIZIONE
Buongiorno!
Che disastro questa campagna elettorale. Mette anche a te grande tristezza? A me sì, tra litigi e coalizioni che vanno e vengono, programmi ben ridicoli. Su Instagram ho iniziato a fare un po’ di fact-checking ai politici, trovi la prima puntata su Berlusconi (!!) qui.
Prosegue invece alla grandissima il podcast Verde speranza, che è ancora nella Top 100 di Spotify e Apple (lo ascolti qui). Ho azzardato una scommessa con Massimo Giannini, mio direttore: anche lui ha lanciato un podcast agostano e gli ho detto che entro fine mese lo supererò nella classifica di Spotify. Quindi mi devi aiutare più che mai: passaparola.
E poi: sul sito de La Stampa abbiamo aperto un “diario condiviso” delle speranze e delle soluzioni che prendiamo ogni giorno. Se ti va, scrivi il tuo pensiero.
Va bene, partiamo. Ecco il menù di oggi:
🌡️ MORIRE DI CALDO. Aumenta la mortalità over 65 e i flagelli dell’estate non si placano
🐮 BESTIARIO ESTIVO. Le vacche morte per il sorgo tossico, i moscherini di Orbetello, la Sfattoria degli ultimi
🗳️ CLIMA ELETTORALE. Letta in bus elettrico e le generiche promesse della destra
🎤 JOVA BEACH PARTY. L’impatto dei concerti in spiaggia e i limiti dell’attivismo perfomartivo
🏖️LETTURE DA VIAGGIO. La biblioteca del futuro, l’arte del far niente, il capitale naturale
🌡️Il caldo che uccide: a luglio la mortalità sale del 21%
Morire di caldo. Per davvero. Le ondate di calore nelle prime due settimane di luglio hanno causato un eccesso della mortalità del 21% tra gli over 65, per un totale di 733 decessi nelle 33 città italiane oggetto di monitoraggio da parte del Ministero della Sanità. Nel mese di giugno nelle 33 città è stata registrata una mortalità del 9% superiore all’atteso. Queste le città dove l’incremento è stato maggiore:
Non è una questione da poco. Ricorderai l’effetto mortale dell’ondata di calore che l’anno scorso ha colpito il Canada. In Europa i dati peggiori risalgono al 2003, quando morirono almeno 70 mila persone.
Un’informazione abbastanza facile da intuire, ma spesso non raccontata, riguarda il tenore di vita delle vittime: quasi sempre è la popolazione più povera a morire di caldo. Il cambiamento climatico è un moltiplicatore di diseguaglianze.
Tra 2001 e 2021 oltre 150 mila vittime del climate change (Corriere)
Cosa fu la caldissima estate del 2003 (Il Post)
Il climate change è (anche) una questione di salute (La Svolta)
🌡️Incendi, piogge intense e tutti i flagelli dell’estate
Stromboli è solo l’ultimo caso, ma piuttosto indicativo. Un nubifragio si è abbattuto sull’isola. In poche ore strade, case, piazze si sono riempite di fango. L’effetto è stato esponenziale a causa degli incendi di maggio, che hanno distrutto la vegetazione e quindi eliminato ogni barriera naturale al flusso dell’acqua.
I giornali continuano a chiamare maltempo le forti piogge che ci hanno colpito in queste ultime due settimane, soprattutto a nord, causando danni in diversi paesi. Ma ci troviamo di fronte a qualcosa di più del maltempo: eventi meteo estremi che aumentano in frequenza e intensità. Sono almeno 10 le regioni per cui è scattata l’allerta.
Tutta l’Europa è nella morsa delle piaghe climatiche: il 47% del territorio del continente è secco, secondo l’Osservatorio europeo per la siccità. La Francia brucia come non mai, e un incendio vicino a Bordeaux ha costretto 10 mila persone a scappare di casa.
Devo segnalarti un ultimo flagello: la superfice del ghiaccio al Polo Sud a luglio si è ridotta del 7%, raggiungendo l’estensione più bassa mai registrata.
L’Artico si sta scaldando più velocemente di quanto pensassimo (Il Post)
La peggiore siccità della storia europea in foto (Guardian)
Decalogo per prevenire gli incendi (Corriere)
🐮Povere bestie, poveri noi
Tre storie di animali mi hanno colpito molto questa settimana. Ci fanno capire quante cose non vanno nel nostro strano rapporto con gli animali.
Cinquanta vacche sono morte improvvisamente mentre pascolavano su un terreno coltivato con il sorgo a Sommariva Bosco. La pianta, a causa della siccità, aveva sviluppato delle tossine che si sono trasformate, per il bestiame, in un potente veleno.
Orbetello, località di mare in provincia di Grosseto, è invasa dai moscerini, anzi dai chironomidi. I ristoranti sono costretti a chiudere alle 21. Una situazione ingigantita dal caldo degli ultimi mesi.
A Roma si trova la “Sfattoria degli Ultimi”, un santuario che si occupa di salvare gli animali maltrattati o recuperati nelle zone urbane della capitale. Per le misure di contenimento della peste suina, l’Asl ha ordinato l’abbattimento dei 140 maiali presenti nella struttura, come si è fatto negli allevamenti della zona. Una decisione fortemente contestata da chi gestisce la Sfattoria e da molte associazioni animaliste, che hanno sottolineato come sia paradossale sterminare animali sani e non destinati all’allevamenti intensivi e all’industria alimentare.
🗳️ Il programma della destra, il bus elettrico di Letta, i nuovi candidati
La coalizione di centro-destra (o è di destra?) ha presentato il programma comune in 15 punti. Uno è dedicato all’ambiente e al clima (il punto 12), e un altro all’energia (il punto 11). Li leggi qui. Si legge, tra le varie note, “rispettare e aggiornare gli impegni internazionali assunti dall’Italia per contrastare i cambiamenti climatici”. Ok, ma mi sembra un po’ generico, no?
Non aspettarti, però, che dall’altra parte le cose vadano tanto meglio. Letta ha trionfalmente annunciato che le ultime due settimane di campagna elettorale girerà l’Italia in un mini-bus elettrico, specificando che “fare un giro dell’Italia con un mezzo del genere è praticamente impossibile”. L’asticella mi sembra piuttosto bassa.
Nel frattempo giovani attivist* e ambientalist* si buttano in politica (o i partiti li tirano dentro): Federica Gasbarro, per molti anni soprannominata “la Greta d’Italia” – l’avevo intervistata qualche anno fa – è il nuovo volto di Impegno civico, lista guidata da Di Maio.
Perché nessun partito sta affrontando il cambiamento climatico nel modo giusto (Fabio Deotto su Fanpage)
🎤L’impatto del Jova Beach Party
La settimana scorsa ho parlato dei jet dei vip. Oggi affronto un altro tema che infiamma i social: i concerti in spiaggia del tour di Jovanotti, il Jova Beach Party. Forse lo sai, forse no: Jovanotti da qualche anno fa enormi concerti lungo le principali spiagge italiane, ma dice che non fa male all’ambiente. Tanto che l’organizzazione di questi mega-eventi è sotto la supervisione del Wwf, che ha consigliato luoghi, buone pratiche, gestione di spazi e rifiuti.
Le critiche però non mancano. C’è chi sottolinea la sporcizia, chi i danni alla natura limitrofa, chi l’inquinamento acustico. Stizzito dalle critiche, Jovanotti ha risposto definendo “eco-nazisti” le persone che giudicano negativamente i Jova Beach Party, o JBP come ormai vengono definiti sui social nei tanti post di reazione alle parole del cantante. È intervenuto anche Mario Tozzi, celebre divulgatore ambientale, dicendo “Jovanotti stavolta ti sbagli”. Il cantante ha risposto. Il Wwf è intervenuto. Con Tozzi è finita a tarallucci e vino e hanno fatto pace.
Vuoi sapere cosa ne penso io della faccenda? Che l’ambientalismo, come ho più volte detto, non è binario. Non ha senso schierarsi in tifoserie polarizzate. L’attivismo performativo (il vip che dice di fare tutto a impatto zero, il green influencer che fa la morale bacchettona) non serve a nulla se non a incrementare ego e successo del singolo. Ogni estremismo allontana il verso senso della missione: allargare la discussione, generare consapevolezza, riscrivere insieme la storia. Nessun evento umano che vede la partecipazione di decine di migliaia di persone è privo d’impatto, e dobbiamo ogni giorno fare i conti con questa cosa.
La querelle (in)giustificata sui Jova Beach Party (Emanuele Bompan su La Svolta)
Il Black Friday di Jovanotti (Senza Filtro)
Sì, siamo eco-nazisti (GreenMe)
📰 Da leggere
Giornalisti, parlate di crisi climatica, delle sue cause e delle soluzioni. Ne va del nostro futuro (Cmc)
La biblioteca di libri inediti che non si potranno leggere fino al 2114 (Il Post)
Quattro libri per capire l’ecosistema più complesso del mondo, quello degli oceani (L’Essenziale)
Vietato giocare in piazza, bimbi con lo smartphone per protesta (Fanpage)
L’arte del dolce far niente (Internazionale)
La rivolta degli innaffiatoi (Doppiozero)
“How to do more good” (Time)
La nuova cover story di Time sulla filosofia per cui bisogna fare del bene, sempre di più.
Antiche rovine e relitti: con la siccità svela il nostro passato. (Bloomberg)
I boschi lasciati crescere senza cura, la nuova via alla riforestazione (Repubblica)
“Affidarsi al capitale naturale” (Deloitte)
Interessante e discutibile sguardo di Deloitte, la più grande società di consulenza al mondo, sulla questione ambientale.
📸 La mia foto preferita
Uno scatto, piuttosto raro, mostra un orango mentre si arrampica su un albero. La foto è tra le finaliste dell’Hamdan International Photography Award.
💌 Per supportarmi
Se ancora non mi conosci, ciao! Sono Nicolas Lozito, friulano, 31 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa. Curo questa newsletter da marzo 2020. Esce ogni sabato e nel 2021 ha vinto un premio, assegnato dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e Radio 3 Scienza. Il colore verde ha anche un bosco di 100 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO2: trovi la sua storia e i suoi dati qui.
Sono autore di tre podcast: Climateers (2021, prodotto da Pillow talk), Cambiamenti (2022, Emons record), e Verde speranza (2022, Onepodcast).
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