Cinque buone ragioni per sperare
🌍 Il colore verde #79: I progetti che hanno vinto l'Earthshot prize, "L'Oscar dell'ambiente": storie per essere un po' più ottimisti
Questa settimana sono stati annunciati i cinque vincitori dell’Earthshot prize, un premio per l’ambiente nato quest’anno e voluto, in particolare, dal principe inglese William e sua moglie Kate, duchessa di Cambridge.
Ogni vincitore porta a casa un milione di sterline: una cifra altissima, ancora più alta del Premio Nobel.
In Italia la notizia è circolata in sordina ma comunque più del previsto: nella cinquina vincitrice era presente anche il Comune di Milano.
Oggi ti voglio raccontare i progetti premiati, per due motivi. Primo, perché leggere queste storie di innovatori e innovatrici, di pioniere e sognatori, offre un sacco di speranza a noi che ne abbiamo tanto bisogno. Secondo, perché non si sa mai che là fuori ci sia qualche persona che sta pensando a un progetto green e ha bisogno di un po’ di incoraggiamento. Ce la puoi fare!
Il nome Earthshot del premio deriva da un’espressione che JF Kennedy usava negli Anni ‘60: Moonshot, ovvero che possiamo tradurre come corsa alla Luna, o più romanticamente colpo di luna. A inizio anni ‘60 gli Stati Uniti erano molto indietro rispetto agli avversari russi nella corsa per le imprese spaziali. Kennedy, però, voleva ribaltare lo scenario: chiese uno sforzo a tutta l’America, dagli ingegneri della Nasa ai bambini di fronte la tv. «Abbiamo scelto di andare sulla luna – e di fare molte altre cose ancora – non perché sia facile, ma perché è difficile», disse in un celebre discorso del 12 settembre 1962, 7 anni prima dell’Apollo 11.
Ecco, l’Earthshot è la nostra nuova missione universale: una corsa contro il tempo per salvare il Pianeta dalla crisi climatica e dal nostro impatto mortale su animali, piante, terre e mari.
1. Il Costa Rica e le sue foreste
Il motto del Costa Rica è “Pura vida”. Ed è pura vida il loro progetto di riforestazione degli ultimi anni. Il Costa Rica, infatti, è il primo e per ora unico Paese in grado di fermare e invertire il processo di disboscamento.
Negli Anni ‘90 la foresta del Paese era ridotta a metà rispetto all’inizio del Novecento, ma con l’istituzione di un programma di incentivi e progetti di piantumazione di alberi guidato dal Ministero dell’Ambiente ora è ritornata ai livelli di espansione massima. Ciò ha cambiato non solo l’approccio della popolazione con la natura, ma anche l’immagine del Costa Rica nel mondo, che ora attira migliaia di eco-turisti: 4 miliardi di dollari all’anno arrivano proprio dal nuovo settore del turismo sostenibile.
2. Il bio-reattore per l’India rurale
Scrivo “bio-reattore”, ma dalle mie parti l’avrebbero chiamato “bussulotto”: una sorta di bidone di metallo dove i contadini indiani possono mettere gli scarti della produzione agricola e trasformarli in compost o combustibile biologico.
L’inventore del marchingegno è Vidyut Mohan, trentenne indiano, che con la sua azienda sociale Takachar vuole risolvere uno dei grandi problemi dell’India rurale: l’inquinamento atmosferico generato dai roghi agricoli. I contadini, non sapendo cosa fare degli scarti, li bruciano, generando polveri sottili e gas serra che danneggiano il clima ma anche la salute. Vivere in zone dove l’aria è molto inquinata in India fa diminuire l’aspettativa di vita di 5 anni: il bio-reattore della Takachar riduce del 98% la produzione di particelle inquinanti.
3. Far rinascere coralli, alle Bahamas
I coralli sono in pericolo, lo sappiamo tutti. Funziona così: la CO2 aumenta nell’atmosfera, e quindi aumenta negli oceani, rendendo l’acqua più acida. Unita al calore crescente dei mari, i coralli prima si sbiancano e poi muoiono. Già metà dei coralli del mondo sono spariti o si sono sbiancati, e se le cose proseguissero così per il 2050 avremmo perso il 90% dei coralli. L’ecosistema che ruota attorno ai coralli è uno dei più ricchi del Pianeta: i danni sono immensi.
Sam Teicher e Gator Halpern, due studenti che si sono conosciuti a Yale, hanno trovato il mondo di “allevare” coralli in grandi vasche alle Bahamas. Hanno fondato “Coral vida”, con cui sono in grado di generare corallo 50 volte più velocemente di tutti i metodi fin ora sviluppati: raggiunta una certa grandezza, il corallo viene “ripiantato” nell’Oceano, ridando vita alla barriera morta.
4. Milano e il programma anti-sprechi alimentari
Milano è la prima grande metropoli mondiale ad aver creato una politica locale votata alla riduzione degli sprechi alimentari. Il comune ha costruito tre hub di raccolta e creato una rete di banche del cibo, onlus, aziende pubbliche e private attraverso le quali raccogliere, redistribuire e riutilizzare 130 tonnellate di cibo all’anno – 350 kg al giorno – che equivalgono a 260.000 pasti.
Considera che la produzione di cibo contribuisce al 20-30% delle emissioni di gas serra globali, e noi sprechiamo più di un terzo del cibo prodotto.
Il programma milanese è perfettamente standardizzato, quindi qualsiasi città lo potrebbe prendere ora come riferimento e declinarlo nella propria realtà.
Come direbbero a Milano: Bella zio!
5. Il generatore compatto di idrogeno verde
Vaitea Cowan, 27enne thailandese, è cresciuta su un’isola che potrebbe scomparire con l’innalzamento dei mari. Per lei quindi trovare soluzioni sostenibili non è solo importante, è una questione di esistenza. Ora vive a Berlino dove ha fondato Enapter, una società che produce dei generatori di idrogeno a partire da fonti rinnovabili e tramite elettrolisi. L’idrogeno verde, ovvero quello creato da fonti rinnovabili, sarà un ingrediente chiave del mondo senza carburanti fossili: è uno dei modi chiave per immagazzinare energia e distribuirla e trasportarla più facilmente.
I generatori di Enapter sono molto compatti ed efficenti e alcuni persino portatili: con il premio vogliono rendere più industriale la loro produzione. L’obiettivo? Produrre il 10% dell’idrogeno globale nel 2050.
📰 I link
Il disastro delle miniere di Aberfan, in Galles, esattamente 65 anni fa. L’ho raccontato su Instagram.
Il piano di alcuni paesi per sabotare il rapporto sul clima dell’Onu e la Cop26. Un’inchiesta di Greenpeace.
Un’inchiesta del Washington Post si è scatenata contro l’inquinamento russo, mostrando come la questione ambientale diventi sempre più geopolitica. Un’ottima e rapida analisi la trovi al secondo capitoletto di questo articolo di Limes.
E se la soluzione fosse creare acciaio dalla plastica? Su Greenkiesta.
L’idea occidentale di conservare la natura è colonialista e danneggia gli indigeni. Un’intervista di Stella Levantasi a Mordecai Ogada molto bella ma putroppo a pagamento su Domani.
👇 La cosa più bella
La cosa più bella che vedrai questo weekend? Un fenomeno che io non avevo mai visto: l’effetto dell’alba sulla nebbia sopra un campo completamente innevato. Siamo a Rannoch Moor, Scozia e la foto è tra le vincitrici al Weather Photographer of the Year 2021, concorso che premia i migliori scatti di… meteo. Una gallery completa la trovi qui, tra lampi, nebbia sull’Adda, arcobaleni e gocce di rugiada.
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