Chi pulisce la spiaggia dopo la festa? Lui
🌍 Il colore verde #170 Matteo Cimitan ha passato Ferragosto a rimuovere rifiuti da una spiaggia del Delta del Po. 38 sacchi e tantissime ore di lavoro nella generale indifferenza
Buon weekend! Un saluto dal Friuli (fa caldissimo anche qui). Oggi parto subito con le cose importanti, buona lettura.
Se mi leggevi (o ascoltavi) a inizio anno, forse ti ricordi di Matteo Cimitan. É un ventenne modenese, che a gennaio aveva fatto il bilancio del suo 2022: nei campi vicino a casa era riuscito a raccogliere ben 3 tonnellate di rifiuti. Una missione, una sfida e un modo per mettersi al servizio.
L’altro giorno Matteo mi ha scritto un messaggio.
Matteo ha passato Ferragosto a ripulire una delle spiagge del Delta del Po (Lido di Volano, Ferrara), dai rifiuti lasciati la notte prima. Mi ha chiesto se la storia potesse interessarci (a noi de La Stampa), così gli ho proposto: scrivi tu un articolo. Anzi, una lettera.
Matteo studia al Dams, fa il video-maker, è referente locale della onlus Plastic Free. Non ha uno di quei account social con migliaia di follower dove a volte un clean-up (l’azione di ripulire un luogo) prende la forma di una campagna di auto-promozione.
La sua lettera integrale la trovi qui. Inizia così:
«Appena dopo il tramonto del 14 agosto mi sono armato di guanti e sacchi e ho iniziato a raccogliere i rifiuti per evitare che venissero calpestati finendo sotto la sabbia o in mare. Mi sono fermato verso l’una di notte per poi riprendere la mia azione alla mattina. Ho trovato bottiglie di bibite e alcolici, bicchieri, cannucce (centinaia), ma anche tende rotte, materassi, teli da mare, scarpe, ciabatte spaiate e rifiuti più… sgradevoli».
Totale: 38 sacchi di rifiuti per ripulire completamente la spiaggia. Ha fatto tutto nella generale indifferenza, aiutato dal fratello e da un amico e solo a volte da qualche passante. Nella sua lettera fa un appello: «Vorrei chiedere a tutti quelli che leggeranno questo messaggio di avere più a cuore ogni luogo che ci ospita».
E poi:
«Gli organizzatori delle feste di Ferragosto non avevano pensato a come gestire i rifiuti, ma chi ha partecipato a sua volta ha iniziato a gettarli a terra sentendosi giustificati a lasciare a terra quello che non gli serve più perché «tanto qualcuno passerà a raccogliere». In questo caso è passato un ragazzo di 20 anni che ha rinunciato al proprio Ferragosto per cercare di rimediare al danno fatto da altri suoi coetanei».
«È davvero questo il modo in cui vogliamo divertirci? Non voglio fare il guastafeste, vi garantisco che sono un ragazzo come tanti altri. Non sono allergico al divertimento e vi assicuro che si possono passare dei bei momenti anche tenendo a cuore il posto che ci ospita».
La lettera del modenese si chiude con una nota positiva però:
«Tra tutti i bagnanti c’erano anche tre bambini incontrati anni fa e che anche quest’anno si sono messi al lavoro per ripulire la spiaggia insieme a me. Per loro vale la pena di fare tutta questa fatica e sono proprio loro che mi fanno sperare in un mondo migliore».
Grazie Matteo.
Ps. Se vuoi seguire Matteo, fargli qualche domanda, chiedergli consigli, questa è la sua pagina Instagram.
Pps. Vuoi organizzare anche tu un clean-up?
Qui 7 consigli per farne uno di gruppo. Ricordati di prendere sacchetti, guanti, strumenti vari per afferrare i rifiuti. Lavora in sicurezza! Differenzia mentre raccogli. Smaltisci nei bidoni corretti. Ma attenzione, questo è il punto più importante: se la pulizia è di gruppo e l’attività vasta avvisa comune e azienda dei rifiuti, serve a evitare problemi e ricevere supporto.
📰 Notizie, letture, sguardi
Ricordi i “Magnifici 16” del Montana (qui la puntata)? Sono i bambini e i ragazzi che han fatto causa allo Stato americano perché non rispettava la sua stessa Costituzione non proteggendo l’ambiente. Hanno vinto! (Pianeta 2030). Il Guardian ha parlato di sentenza “gamechanger”, scrivendo:
«Mentre gli incendi infuriano nell’Ovest, alimentati dall’inquinamento da combustibili fossili, la sentenza di oggi in Montana è una svolta che segna un punto di svolta negli sforzi di questa generazione per salvare il pianeta dagli effetti devastanti del caos climatico causato dall’uomo».
Domani, cinque anni fa, iniziava il primo sciopero di Greta Thunberg. Cosa è cambiato da quel giorno? (La Svolta)
Come Elon Musk ha reso Twitter (anzi, X) un deserto per il dibattito sul clima (Lifegate)
Cosa possono fare le città per combattere il caldo estremo (Green&Blue)
Le microplastiche sono arrivate persino al cuore (Salute)
Brucia ancora il Canada (Il Post)
Il piano del governo italiano per cercare di evitare i danni delle siccità future (Il Post)
Un biologo austriaco sta insegnando agli ibis un nuovo percorso per le migrazioni sopra le Alpi, così da evitare gli effetti peggiori del cambiamento climatico e il rischio di estinzione. Vola insieme a loro con un deltaplano a motore. Un piano pazzo e favoloso raccontato dal NY Times
📸 La mia foto preferita
L’orso Pepper riposa dopo una scorpacciata di salmoni. Brooks Falls, Alaska.
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Insegno alla Scuola Holden di Torino e al Master di giornalismo della Luiss di Roma. Tengo anche dei corsi aperti, come “Progettare una newsletter” per Holden Pro. Il prossimo ciclo partirà dopo l’estate, ti avviso quando si aprono le iscrizioni.
Ho curato anche tre podcast: Climateers (2021, Pillow talk), Cambiamenti (2022, Emons record), e Verde speranza (Onepodcast/La Stampa).
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