🌍 Sostenibilità all'altare
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Sostenibilità all’altare
Per la prima volta nella mia vita la prossima settimana farò da testimone di nozze. Così mi sono chiesto: senza scontentare nessuno, si possono organizzare cerimonie eco-sostenibili?
Nessuna caccia alle streghe. Le statistiche disponibili, però, dicono che un matrimonio con più di 200 invitati produce tanti gas serra quanto le emissioni di 4-5 persone in un intero anno. Aggiungi 200 chili di rifiuti vari. Moltiplica questi numeri per i quasi 200.000 matrimoni che si tengono ogni anno in Italia e anche a te verrà il dubbio.
Sempre più coppie si pongono il dubbio della sostenibilità della cerimonia. Così emergono professioni nuove e ibride, come i green wedding planner, organizzatori che devono bilanciare aspettative e impatto ambientale.
Ho fatto una chiacchierata con una delle prime a farlo in Italia: Donatella D’Anniballe, marchigiana classe 1991, fondatrice di Viridi.
«Ogni coppia ha una storia diversa, ma ci sono due buone regole da seguire: diminuire gli spostamenti – prima del grande giorno e tra le location del matrimonio – e ridurre rifiuti e sprechi», mi spiega Donatella.
«Il green wedding non è solo un approccio filosofico, ma anche molto pratico. Ci siamo convinti che ecologia e sostenibilità siano o un lusso o una cosa da hippie: non è così».
Scegliere un’unica location per cerimonia e ricevimento è la soluzione che porta a maggiori benefici, perché gli spostamenti in aereo e in auto fanno il grosso delle emissioni di CO2. Bisognerebbe poi rivolgersi a rifornitori locali. Per gli addobbi bisogna puntare a oggetti riciclabili, riutilizzabili o addirittura usati. Idem per le bomboniere: va di moda il sacchetto di semi da piantare. E gli abiti possono essere noleggiati, un’abitudine diffusa in tutto il mondo ma poco da noi.
«Unendo queste pratiche si risparmiano molti soldi», racconta Donatella, che aggiunge un consiglio originale: «Difficilmente di una sposa si notano le scarpe: scegliete un paio che nel resto della vostra vita vi possa tornare utile».
Ci sono ancora resistenze però: il matrimonio, soprattutto da parte delle famiglie della coppia, è ancora una tradizione sfarzosa (c’entra anche la tv? Sì, Castello delle cerimonie parlo di te!). E anche le location fanno fatica: per giornate così stressanti, i ristoranti di certo non pensano all’ecologia. E solo da poco si offrono menù vegani o vegetariani.
E se siamo inviatati? C’è modo di essere più verdi? «Assolutamente sì: non comprate un abito nuovo per la cerimonia; spostatevi in auto di gruppo; all’open bar o al buffet fate attenzione: un bicchiere vi è più che sufficiente. E prima di prendere il regalo capite di cosa ha veramente bisogno la coppia». Oppure, aggiungo io, , che vanno bene per qualsiasi occasione: tanto la batteria di pentole ce l’hanno già.
Ora tocca e te: il green weeding è una moda o una soluzione necessaria? Se vuoi conoscere meglio Donatella, qui il suo Instagram.
Ps. Oggi pomeriggio sono a Perugia per parlare al Gemini network festival delle radio indipendenti. Qui il link.
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