🌍 35 grandi idee dal futuro
35 grandi idee dal futuro
Illustrazione di LA Johnson per NPR
Buon sabato! É piena estate, forse siete al mare: prendete un grande respiro fresco e pieno di ottimismo con la puntata di oggi de Il colore verde. Vi parlo di giovani promesse.
Quando si discute di giovani e ambiente si tende a semplificare la categoria – quante volte abbiamo letto il titolo “Nome Cognome, la Greta italiana”? – e a far prevalere le figure in grado di comunicare meglio quello che fanno (attivisti, comunicatori), a scapito di chi si dà da fare dietro le quinte (scienziati, imprenditori, cooperanti). Io per primo ho commesso l’errore in questi mesi di newsletter.
Oggi però cambiamo direzione. Il programma ambientale delle Nazioni Unite ha annunciato i 35 finalisti del premio “Giovani campioni della Terra”: un concorso mondiale dedicato a soluzioni per l’ambiente trovate da ragazzi e ragazze dai 18 ai 30 anni.
Ecco le loro idee: così una volta per tutte smettiamo di dire che sono perditempo, viziati, sempre attaccati al computer. La verità è che siamo noi quelli ad aver perso tempo.
ACQUA, SOLE, ARIA —
Joy Egbe ha 28 anni e vive in Nigeria. Nel 2013 ha perso la zia, che era incinta di sette mesi, a causa dell’inquinamento domestico da strumenti di cottura. Sta progettando “Just add water”, un generatore elettrico a idrogeno che sfrutta pannelli solari e acqua. Ora in fase di prototipazione in 26 case, è studiato per funzionare anche con l’acqua non pulita.
Nidhi Pant, una chimica 27enne nata da una famiglia di agricoltori sull’Himalaya ha sviluppato un sistema che disidrata frutta e verdura solo con l’energia solare. Al momento è usato da 3000 aziende agricole per far durare più a lungo i loro prodotti: uno dei problemi più grandi dell’agricoltura indiana, infatti, è la difficoltà a far fronte a scarsi raccolti.
AirCare è una fantastica app sviluppata da un macedone classe 1993: serve a monitorare la qualità dell’aria, con notifiche, mappe, statistiche a portata di mano. La diffusione di AirCare in Macedonia ha portato maggiore consapevolezza sul tema: ci sono state manifestazioni e proteste contro il governo. Ora è diffusa in 12 altri Stati europei, compresa l’Italia (ho provato, ma non funziona ancora a pieno, qui).
Due schermate prese dal mio telefono della app AirCare: quando il colore è verde, lo smog è sotto la soglia
STARTUP—
Wastezon è una startup di un ventenne del Ruanda: hanno creato un app per vendere o far ritirare i rifiuti elettronici. A proposito di giovani aziende: una società tutta al femminile keniana fabbrica “mattoni” con plastica riciclata e sabbia. Un ingegnere giordano ha fondato Ploro, startup che ricava materiale edilizio dai rifiuti.
GreenPap è una piattaforma creata da un kenyota 25enne per piantare alberi: sfrutta l’intelligenza artificiale per massimizzare l’efficacia ambientale. Nabatik fa una cosa simile in Arabia Saudita. È stata creata da Mohammed Alkhalid, ingegnere meccanico, in memoria del padre: insieme a lui aveva piantato un albero all'età di 7 anni.
La peruviana Yawa progetta uno strumento che converte fino a 300 litri al giorno di umidità dell’aria in acqua. La libanese IGT ha inventato un dispositivo per disinfettare l’acqua piovana alimentato a energia solare. In Bangladesh un matematico computazionale 22enne produce bioplastiche hi-tech dagli scarti della produzione della juta. Ecco la fine che possono fare tutte quelle vecchie espadrillas.
In India, un 26enne ha capito come ridurre il costo per produrre gli enzimi per la depurazione delle acque. Un 29enne crea dispositivi portatili per trasformare biomassa di scarto in fertilizzante e carburante: certo, sembrano bombe artigianali, ma lui fa sapere che sta ancora lavorando al design della macchina. Purav Desai, imprenditore di 22 anni, invece, è co-fondatore di una società che produce imballaggi riciclabili dagli scarti dei raccolti di grano e riso. Lavorano con grandi aziende come Burger King, Starbucks, Bacardi e hanno aiutato 150 aziende a diventare “zero-waste”.
GIÀ FAMOSI—
Jiuannan Zhu è un ingegnere 27enne cinese: dopo aver studiato in Israele e nei Paesi Bassi è tornato in Cina, dove sviluppa delle barche dalla guida autonoma per rimuovere i rifiuti dai corsi d’acqua, mappandoli e tracciandone dati e statistiche. Una sorta di Roomba dei fiumi. Nel 2018 Zhu è stato inserito nell’elenco degli Under 30 più influenti del mondo, secondo la rivista Forbes.
Una barca a guida autonoma della Orca-tech, azienda fondata dal cinese Jannan Zhu
Vania Santoso, indonesiana 28enne, a 13 anni la sua casa è stata distrutta da un’alluvione. Ora con la sorella ha lanciato heySTARTIC: raccolgono i rifiuti delle aziende e creano dei gadget che l’azienda stessa può offrire o vendere come merchandise.
Riley Kuffner, 23enne californiano, ha fondato Miravel, definita da Entrepreneur Magazine una delle “5 startup più interessanti” del 2020. Offre un sistema – assomiglia a una grande mensola portaspezie – per coltivare in casa qualsiasi tipo di pianta.
CATALIZZATORI—
Nora Wilhelm si definisce una “catalizzatrice di cambiamenti sistemici”, che in effetti è una bella frase da aggiungere sul curriculum: 27 anni, svizzera, con la sua Collaboratio helvetica mette in contatto aziende, onlus, scienziati e studenti.
C’è poi chi si batte per la foresta messicana, per il turismo in Amazonia, per i salmoni in California, la barriera corallina in El Salvador o la foresta di mangrovie in Angola.
Ho scoperto oggi che anche nelle Filippine ci sono formazioni carsiche: un gruppo di giovani le stanno difendendo dal turismo di massa. C’è anche chi combatte attraverso la musica, chi con il networking tra i raccoglitori di rifiuti in Indonesia o tra pescatori greci. Una ragazza prova a introdurre la differenziata in Kuwait, dove il 90% dei rifiuti finisce in discarica.
INGEGNERI —
Eduardo Avilla, 24 anni, brasiliano laureato in economia, porta l'energia rinnovabile nelle favelas di Rio: il suo progetto si chiama Revolusolar, e già il nome suona molto bene. Uno studente di biotecnologie argentino di 22 anni vuole creare dei distributori automatici di contenitori in bio-plastica ricavata dalle alghe che dopo due settimane si biodegradano. MyH2O è una rete di giovani volontari cinesi che monitora la qualità dell’acqua nelle aree rurali.
Un ingegnere elettrico egiziano studia metodi per allargare la copertura della telefonia mobile riducendo l’impatto ambientale di antenne e infrastrutture.
CLEAPL nasce dall’idea di un 29enne russo: un materiale biodegradabile che sia anche commestibile. Hanno creato cannucce, tazze, pellicole. Welcome back mangia&bevi: a Lisbona ero andato in un bar che dava ziti Barilla per bere i cocktail, ma l’amido della pasta si scioglieva e si appiccicava in bocca.
Le cannucce commestibili inventate dal russo Ivan Zakharov
Alla C2X di Ithaca vogliono ribaltare l’equazione: hanno creato un sistema di “fotosintesi artificiale” per convertire la CO2 dell’atmosfera in alcool, come l’etanolo usato come carburante.
UN'ITALIANA—
Nella lista c’è anche un’italiana. Valentina Dipietro è una siciliana 26enne “bio-designer”: ha creato Mykor, un composto di materiale organico di scarto amalgamato con il micelio, ovvero le radici dei funghi. Il risultato? Lo vedete qui: prodotti di tutti i giorni – come dei vasi – molto belli, un po’ strani e totalmente naturali. Il Mykor può diventare anche uno strumento per l’edilizia: è isolante e ignifugo.
Valentina Dipietro vicino alle sue creazioni
Ho sentito Valentina per sapere quali sono i prossimi passaggi del suo progetto: «Dal 2017 vivo in Inghilterra. Ho fondato l’azienda qui perché dopo la laurea mi hanno offerto supporto per l’iniziativa. E per settembre, nonostante il Covid abbia rallentato tutto, lancerò 5 prodotti che venderò online».
Appassionata fin da piccola alla natura (il padre è agronomo), Valentina deve molto alla sua terra d’origine: «Un giorno sogno di tornare in Sicilia per creare uno stabilimento manifatturiero e contribuire all’economia locale: è qui che è nata l’idea di Mykor, cercando dei modi per ridurre l’inquinamento della mia isola».
Morale di questo elencone? Le idee ci sono, e mille altre ne arriveranno. Dobbiamo rimboccarci le maniche anche noi e supportarle.
Ps. Perché siamo qui
Per l'occhio umano, il verde è il colore con più sfumature. Sono molte anche le sfumature di verde quando parliamo di cambiamento climatico e all'ambientalismo. Ecco perché nasce questa newsletter settimanale: per raccontare tutte queste sfaccettature e per passare parola, soprattutto ai giovani.
Se vuoi scrivermi, rispondi alla mail. Se vuoi scoprire altri contenuti, mi trovi su Instagram con video e foto-storie. Se vuoi condividere la puntata, basta che clicchi questi tasti: