L'anno più caldo di sempre, finora
🌍 Il colore verde #117: per il nostro Paese il 2022 potrebbe essere l'anno più caldo di sempre. Intanto, in giro per il mondo, cresce la rabbia contro i jet dei vip
VERDISSIMA SPERANZA
Buongiorno e buon agosto!
Tra comizi, talk e tanto attese vacanze, hai ascoltato anche tu Verde speranza, il mio nuovo podcast quotidiano? Ti sta piacendo? Beh, voglio dirti che siamo nella Top 100 di Spotify e di Apple e stiamo ogni giorno scalando le classifiche, e questo mi sorprende, riempie di gioia, e mi fa fare mille riflessioni sull’eco-ansia: siamo tantissimi a volerla combattere.
Le prime cinque puntate sono andate alla grandissima, a parte qualche critica ricevuta su Instagram, come questa che credo sia scritta in endecasillabi:
Piccola dritta: su Spotify e Apple Podcast trovi Verde speranza con la pubblicità. Se vuoi sentirlo senza, scarica l’app di OnePodcast. Lì troverai anche tutti gli altri podcast de La Stampa, Repubblica e di tutto il gruppo Gedi.
Come ti raccontavo la scorsa settimana, per tutto agosto la newsletter non va in vacanza, ma muta forma. Al posto di un focus unico, troverai una rassegna commentata delle notizie principali. Ecco il menù di oggi:
🌡️ EMERGENZA ESTIVA. l’anno più caldo, il record negativo del Po, le abitudini che cambiano
🗳️ ELEZIONI E CLIMA. l’appello degli scienziati italiani e i bisticci della sinistra
✈️ I JET DEI VIP. i voli privati dei vip sono un problema climatico, ma il climate shaming funziona?
🏖️LETTURE DA OMBRELLONE. l’uomo che inventò il negazionismo climatico, la foresta che cammina, regole per viaggi a impatto zero
🌡️In Italia l’anno più caldo di sempre. Per ora.
Se il 2022 finisse adesso, sarebbe l’anno più caldo e più arido di sempre in Italia dal 1800, ovvero da quando raccogliamo i dati meteorologici in maniera accurata. Lo fa sapere l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr). Il dato dei primi sette mesi dell’anno parla chiaro: + 0,98 gradi rispetto alla media trentennale 1991-2020 (trentennio che già conteneva tanti anni surriscaldati). Al dato se ne aggiungono altri due. Il primo: - 46% di pioggia in questi primi 7 mesi. Il secondo: luglio è il mese più caldo di sempre, con 2,26 gradi sopra la media.
Ma in realtà sarà il più fresco del futuro (Mario Tozzi su La Stampa)
🌡️Addio Po: nuovo record negativo di siccità
A proposito di caldo: il fiume più grande d’Italia muore sotto i colpi della siccità. Notizia di questa settimana, fornita dall’Osservatorio Anbi delle risorse idriche: la portata media del fiume Po a Pontelagoscuro (ultimo rilevamento prima del delta) è stata, a luglio, pari a 160,48 metri cubi al secondo, il 32,29% in meno del precedente record negativo di portata media mensile, registrato nel luglio 2006. Quest'anno è stato toccato anche il nuovo record di portata minima, con soli 104,3 metri cubi al secondo (24 Luglio).
Le piogge delle scorse settimane hanno portato benefici effimeri e temporanei, e non sono in nessun modo sufficienti a coprire i buchi di un inverno e una primavera senza precipitazioni regolari.
Nel 2019 un gruppo di artisti islandesi, guidati dallo scrittore Andri Snær Magnason (che forse ricordi per questa puntata) ha inscenato un funerale di un storico ghiacciaio scomparso, l’Okjokull. Oggi c’è solo una targa a ricordarlo. Quanto tempo manca perché si debba celebrare anche il funerale del Po e dei suoi tratti più secchi?
La siccità del Po vista con le foto satellitari (Sole 24 ore)
Sirene morte vicino alla sorgente del Po, la protesta di XR (Fatto Quotidiano)
🌡️L’emergenza climatica cambia lavoro e abitudini
Il climate change non è solo surriscaldamento. Ieri in Val di Fassa, in Trentino, le violente e improvvise piogge hanno riempito di acqua e fango diversi paesi, costringendo almeno 100 persone a evacuare.
L’emergenza – climatica ed energetica – sta cambiando le nostre abitudini, spesso in peggio. Ho raccontato nelle scorse settimane la cassa integrazione per i lavoratori costretti a lavorare in ambienti chiusi con più di 35°C, la sobrietà energetica francese, i biglietti del treno gratis in Spagna per far fronte all’inflazione. Aggiungo altri puntini a questa mappa dell’adattamento:
Via la cravatta. Il Premier spagnolo Pedro Sanchez ha suggerito in una conferenza stampa piuttosto bizzarra di non indossare la cravatta nei mesi estivi, così da diminuire la temperatura corporea.
Cauzione per il Monte Bianco. Il sindaco di Saint-Gervais ha firmato un’ordinanza per introdurre una cauzione di 15mila euro a chiunque voglia scalare il Monte Bianco, così da coprire gli eventuali costi dei soccorsi, sempre più frequenti con i ghiacciai che si sciolgono.
Bonus per chi spegne la luce. La Deutsche Bahn, l’azienda ferroviaria tedesca, darà dei bonus di 100€ ai suoi 20.000 dipendenti per ridurre i consumi energetici: i lavoratori lo otterrano spegnendo le luci, evitando l’ascensore, riducendo i consumi dell’aria condizionata e del riscaldamento.
🗳️ L’appello degli scienziati italiani: un voto per il clima
Alcuni importanti ricercatori italiani hanno scritto una lettera aperta ai partiti politici, chiedendo che si affronti in campagna elettorale il tema del cambiamento climatico e degli effetti che viviamo già oggi in Italia. Il testo non dice niente di nuovo rispetto ai tanti appelli del passato, ma per la prima volta è strettamente legato a un turno elettorale. Basterà?
Il riscaldamento eccessivo, le fortissime perturbazioni al ciclo dell’acqua e altri fenomeni meteo-climatici vanno ad impattare su territori fragili e creano danni a vari livelli, influenzando fortemente e negativamente anche le attività economiche e la vita sociale. Stime assodate mostrano come nel futuro l’avanzare del cambiamento climatico ridurrà in modo sensibile lo sviluppo economico e causerà danni rilevanti a città, imprese, produzioni agricole, infrastrutture.
Trovi qui il testo completo. Puoi firmare a tua volta la petizione, già appoggiata da più di 20.000 persone.
Alcune interviste raccolte da Green and Blue:
Giorgio Parisi: “Perché è necessario che la lotta alla crisi climatica entri nell'agenda politica”
Stefano Mancuso: “La politica non considera il costo sociale della crisi climatica”
Giovanni Soldini: “La natura non ha più pazienza, la svolta serve ora”
🗳️ Sinistra e centro-sinistra litigano sull’ambiente
Mentre la destra continua a sostenere che “l’ambiente non è solo di sinistra, anche noi ce ne occuperemo” (e la Meloni fa capire che potrebbe confermare il ministro Roberto Cingolani all’Ambiente), la sinistra litiga su chi sia più verde. Come sai, il Pd ha stretto un’alleanza con Carlo Calenda e il suo partito centrista Azione/+Europa: il patto, però, ha fatto indignare le formazioni politiche più a sinistra. Questo perché Calenda&Co. hanno un approccio più pragmatico e liberale all’ambiente: sì ai termovalorizzatori, ai rigassificatori e persino apertura verso il nucleare. Mentre Sinistra italiana di Nicola Fratoianni e Europa verde di Angelo Bonelli sono più intransigenti sull’argomento. Il Pd, così, fa fatica a trovare una formula per alleare tutti sotto un’unica coalizione in grado di essere competitiva il prossimo 25 settembre.
L’ambiente non è l’unico tema che divide il centro-sinistra dalla sinistra (ci sono anche l’Agenda Draghi e una certa dose di personalismi), ma è interessante notare come argomenti una volta poco rilevanti oggi invece siano al centro di negoziati e scontri.
È sparita la sinistra. Un’altra volta (L’Essenziale)
Reportage da Piombino, dove il rigassificatore è spauracchio di sogni e desideri vacanzieri (Il Foglio)
✈️ I jet dei ricchi: un problema sempre più sentito
Nell’ultimo mese sta crescendo il malumore verso gli influencer che mostrano quanto sia bello fare viaggi in jet privati, anche per brevissime tratte. Una pratica dall’altissimo impatto climatico e ambientale, perché far volare i jet privati – come tutta l’aviazione – produce molti gas serra. Tutto è partito da un viaggio della influencer Kylie Jenner durato solo 17 minuti, e uno del cantante Drake, durato 14.
La polemica non riguarda solo gli Stati Uniti. In Italia è nata la pagina “Jet dei ricchi”, che traccia i voli dei vip e segnala tratta, durata e impatto in termini di CO2 del volo.
É una caccia alle streghe che invade eccessivamente la privacy? Non credo. Penso che una maggiore consapevolezza collettiva rispetto all’impatto dell’aviazione, e in particolare quella dei voli privati, possa aiutare il dibattito e il Pianeta: per alcuni grandi ricchi il jet era uno status symbol della loro esistenza agiata. Fargli passare la voglia, o almeno riconsiderare il modo con cui si muovono e lo raccontano, non mi sembra per nulla sbagliato.
Chi sono i cacciatori di jet privati (Valori.it)
Le celebrità usano troppo i jet. É un incubo climatico. (Washington Post)
Il climate shaming funziona? (Variety)
📰 Da leggere
Per chi vota la generazione Fridays for future (Domani)
—Caro figlio mio diventa un FFF (La Svolta)
—Patience Nabukalu, attivista ugandese dei Fridays for future: “L’Occidente deve ascoltarci perché noi sappiamo cos’è la crisi climatica” (Lifegate)
Una notte con gli eco-attivisti di Manhattan che sgonfiano le ruote ai Suv. (Do not try this at home). (The Guardian)
Extinction Rebellion salverà il pianeta? (Rivista Studio)
Il cambiamento climatico raccontato dagli scrittori (Repubblica)
Viola Ardone, Nicola Lagioia e Francesco Piccolo sul nuovo numero di Robinson in edicola.
La storia dell’uomo che inventò il negazionismo climatico (Rivista Studio)
Se gli alberi possono camminare, noi possiamo cambiare: la storia della “foresta mobile” di Leeuwarden, Paesi Bassi (The Guardian)
Le cinque regole, ironiche, di Internazionale per “viaggiare a impatto zero” (Internazionale)
Alcune parti della Grande barriera corallina sono in una straordinaria fase di ripresa (Lifegate)
Extra: un corso – gratuito, online e in inglese – dal titolo “How to cover the climate crisis”. Organizzato dal Knight Center, dall’8 agosto al 4 settembre (Journalism Courses)
📸 La mia foto preferita
Un orso polare si stiracchia sugli scogli di uno degli isolotti delle Svalbard. Quanto vorremmo essere tutti rilassati e al fresco come lui.
💌 Per supportarmi
Se ancora non mi conosci, ciao! Sono Nicolas Lozito, friulano, 31 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa. Curo questa newsletter da marzo 2020. Esce ogni sabato e nel 2021 ha vinto un premio, assegnato dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e Radio 3 Scienza. Il colore verde ha anche un bosco di 100 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO2: trovi la sua storia e i suoi dati qui.
Sono autore di tre podcast: Climateers (2021, prodotto da Pillow talk), Cambiamenti (2022, Emons record), e Verde speranza (2022, Onepodcast).
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