La rana siamo noi
🌍 Il colore verde #91: Nel 2021 abbiamo battuto tutti i record. Temperatura, concentrazione di anidride carbonica, calore negli oceani: stiamo bollendo vivi
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Il 2021 è finito da qualche settimana e ora è arrivato il conto da pagare. Un conto senza precedenti, perché abbiamo battuto almeno tre drammatici record.
Record #1: la temperatura media globale
L’anno che si è appena chiuso è stato il quinto più caldo mai registrato dall’essere umano. E se mettiamo insieme la serie 2014-2021, abbiamo i sette anni più caldi della nostra storia. I dati arrivano dal Copernicus Climate Change Service, ente europeo che ha appena pubblicato i risultati.
Un trend che non si ferma più, sintomo chiave del cambiamento climatico causato dall’umanità. Nell’ultimo secolo le nostre attività – in particolare la combustione di fonti fossili senza sosta a partire dalla Rivoluzione industriale – hanno incrementato rapidamente e intensamente la presenza di gas climalteranti nell’aria, aumentando la capacità dell’atmosfera di trattenere il calore al suo interno: il famigerato effetto serra, il fenomeno che causa l’aumento la temperatura globale.
La temperatura media del 2021 è stata di +0.3°C rispetto alla temperatura del periodo di riferimento 1991-2020, e di +1.1/1.2°C rispetto al livello pre-industriale (1850). Ci sono stati periodi nella vita del Pianeta dove la temperatura è stata più alta, anche molto più alta, ma accadeva milioni di anni fa: non c’erano gli esseri umani, non c’era l’attuale biodiversità e il clima era ben diverso pressochè ovunque.
Record #2: l’anidride carbonica
Il 2021 è stato l’anno in cui la concentrazione della CO2 (anidride carbonica) nell’aria ha raggiunto livelli che non si vedevano da milioni di anni: 421 parti per milione (ppm, l’unità di misura usata per queste rilevazioni), registrata lo scorso aprile dall’agenzia americana Noaa. Oggi è a 418, visto che il dato oscilla a seconda delle stagioni, e ci sono tutti i presupposti per un nuovo record la prossima primavera.
Ripeto una cosa che ho scritto un mese fa: nell’ultimo milione di anni la concentrazione di anidride carbonica è sempre rientrata nella fascia 180-300 ppm, schizzando all’insù e all’improvviso solo negli ultimi decenni. La concentrazione di CO2 nell’aria è il vero indicatore del cambiamento climatico, perché il suo andamento precede quello della temperatura (similitudine: prima si scalda il forno/atmosfera; poi si scalda il pane/la Terra). Gli attuali livelli di CO2 potrebbero portare, nei prossimi decenni, a temperature ancora più alte di quelle attuali: due o tre o addirittura quattro gradi in più.
Record #3: le temperature locali
Nel 2021 più di 400 stazioni di monitoraggio meteo sparse in tutto il mondo hanno registrato il loro picco storico di temperatura. Sono stati registrati record di temperatura in almeno 10 Paesi. In Italia, per esempio: 48,8°C a Siracusa il 20 luglio. O a Furnace Creek, California: 54,4°C.
Record #4: la temperatura degli oceani
Anche la temperatura media degli oceani è la più alta mai registrata, dato che viene superato ogni anno dal 2015. Il calcolo è frutto di un articolato studio internazionale pubblicato su Advances in Atmospheric Sciences.
Oceani più caldi mettono a repentaglio gli habitat marini (l’esempio più evidente è lo sbiancamento e la morte delle barriere coralline). Non solo: aumentano possibilità di eventi meteo più intensi e frequenti, come cicloni, uragani o piogge (perché più calore = più energia e più evaporazione). E provocano anche un effetto a catena sulla CO2 in atmosfera: gli oceani assorbono circa il 30% dell’anidride carbonica prodotta dall’umanità, ma acque più calde rallentano il processo.
Lo so che questa mail non è il modo migliore di iniziare il weekend e che una buona divulgazione dovrebbe fornire speranza e storie positive, ma non possiamo neanche girare troppo attorno al problema. Sarebbe come parlare di dieta sgranocchiando patatine.
Voglio darti il colpo di grazia. Vuoi sapere di quanto è aumentata l’energia (e quindi il calore) degli oceani nell’ultimo anno, rispetto ai precedenti?
14 zettajoules, o 14 triliardi di joules. E lo so, il numero non dice niente, ma ti do un termine di paragone:
Equivale a 440 miliardi di tostapane accesi 24 ore su 24 per 365 giorni.
Oppure all’equivalente energetico di 7 bombe atomiche di Hiroshima. All’anno? No, al secondo.
C’è quella storia della rana nell’acqua bollente che si racconta spesso, citando un principio di Noam Chomsky. Se si provasse a mettere una rana in una pentola di acqua bollente, l’animale salterebbe immediatamente fuori. Ma se l’acqua fosse fredda e la pentola sul fornello acceso, la rana si abituerebbe gradualmente all’aumento di temperatura e finirebbe per essere bollita viva.
È una metafora che racconta la nostra inerzia, l’incapacità di reagire ai problemi a lungo termine. Abbassiamo lentamente le difese, accettiamo passivamente tutto ciò che è graduale. Il nostro cervello, ancora pieno di riflessi primitivi, è capace di gestire solo minacce immediate e di formulare soluzioni a breve termine. Combatti, fuggi o abituati.
Ecco: la temperatura sale – letteralmente! – e noi non ce ne accorgiamo più. Non fa nemmeno più titolo, come si dice nelle redazioni dei giornali, tanto che le notizie ormai passano quasi in sordina.
Ma rispetto alla storiella della rana, noi non siamo solo l’anfibio a mollo. Siamo anche la pentola, il fornello e siamo persino lo chef. Stiamo bollendo con l’accendino in mano.
📰 Link, Link, Link
Le Americhe in preda a temperature estreme: 41 gradi in Argentina, -29 in Canada. Su Lifegate.
Da ieri è vietata la vendita di molti oggetti di plastica monouso (salvo la fine delle scorte dei negozi): posate, bicchieri, piatti, cannucce e molto altro.
Aggiornamenti – non molto positivi – da Giudizio universale, la prima causa legale contro lo Stato italiano per denunciare l’inazione nell’affrontare la crisi del riscaldamento globale. Su Repubblica.
Non l’ho detto, ma come ogni gennaio c’è il Veganuary, il mese per provare a essere (più) vegani. Cucinabotanica (Carlotta Perego) dà qualche consiglio sul Corriere.
“CO2 nella cucina d’Europa, piatto per piatto”. Una bella gallery di Lifegate.
“I primi cinque rischi che affronterà il Pianeta nei prossimi anni sono tutti di matrice ambientale”. Lo dice uno studio del World Economic Forum.
È morto Magawa, il ratto che fiutava le mine anti-uomo in Cambogia e che nel 2020 aveva persino vinto una medaglia al merito. La sua storia su Avvenire.
C’è questa notizia abbastanza agghiacciante che arriva dallo Sri Lanka: decine di elefanti stanno morendo dopo essersi nutriti di rifiuti nelle discariche a cielo aperto. Su Fanpage.
👇 La cosa più bella
A proposito di rane: è stata annunciata la scoperta di una nuova simpatica rana della pioggia, trovata nella riserva Chucanti, a Panama. L’area è stata colpita negli ultimi 10 anni da pesanti progetti di deforestazione. Per buono auspicio, gli scienziati che l’hanno scoperta le hanno dato il nome Pristimantis gretathunbergae in onore dell’attivista Greta Thunberg.
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Se ancora non mi conosci, ciao! Sono Nicolas Lozito, sono friulano, sono un giornalista e ho 31 anni. Curo questa newsletter da marzo 2020. Esce ogni sabato e da poco ha anche vinto un premio, assegnato dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici. Ho fatto anche un podcast: Climateers, sulle pionieri e i pionieri dell’ambientalismo. Se vuoi darmi una mano:
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