Dottori per guarire il Pianeta
🌍 Il colore verde #199 L'estratto del nuovo libro di Letizia Proserpi. E poi: le acque putride del Tamigi, i no del Ministro Fratin, e il ritorno della neve
Ciao! Ci siamo quasi, prossima settimana sono 200 puntate.
Per la 199 non c’è Federica, che giovedì ha l’esame da giornalista (in bocca al lupo!), ma c’è una grande sorpresa: un pezzo di Letizia Proserpi.
Prima di partire, però, una domandina:
Questa newsletter arriva a 6.550 persone. +21 rispetto l’ultima puntata
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❄️ Questo inverno finalmente non c’è stato deficit di neve
Buone notizie dagli amici della Fondazione Cima: le nevicate di febbraio e marzo sono riuscite a riportare in pari, per la prima volta da due anni, lo Snow Water Equivalent ovvero il volume d’acqua contenuta nella neve (ne avevamo parlato quando invece era drammaticamente in deficit). Il valore registra addirittura un leggero surplus +1% al primo aprile rispetto alla mediana degli ultimi 12 anni.
Spiega Francesco Avanzi, idrologo della Fondazione:
«I dati sullo SWE sono in forte ripresa per le Alpi, ma ancora in deficit per quanto riguarda gli Appennini, dove le temperature si sono mantenute elevate per tutta la stagione invernale: in marzo, per esempio, si sono registrati +2,5°C rispetto allo scorso decennio».
🚘 Il ministro Fratin è contro il divieto europeo delle auto a motore dal 2035
In settimana Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente, l’ha detto dritto per dritto: «Abrogheremo il vincolo voluto da Frans Timmermans, quello che prevede in divieto nella Ue di produrre auto a combustione interna a partire dal 2035». E poi ha immaginato lo scenario: «Mi immagino che nel 2030 o nel 2035, dopo aver ovviamente abrogato il vincolo Timmermans, ci sarà una percentuale altissima di veicoli elettrici ma anche di altri motori endotermici, a idrogeno, a biocarburante, che è un interesse nazionale perché è una forma di far viaggiare il tutto».
Come ormai raccontiamo da mesi, sulla questione ambientale e sull’eredità del Green Deal europeo si giocano le prossime elezioni di giugno, e la maggioranza che uscirà dal voto potrebbe essere meno verde di prima.
🌡️ Il sudest asiatico ribolle, l’India dichiara “l’emergenza energetica”, nelle Filippine chiudono le scuole
Premessa: nei mesi estivi l’India mette dei limiti di produzione e consumo energetici per evitare che l’uso dei condizionatori mandi in panne la rete elettrica, provochi blackout e così via.
Il governo sta valutando di sospendere i limiti e dichiarare “l’emergenza energetica”, visto l’allarme lanciato dall’Indian Meteorological Department. Secondo le previsioni, da qui a fine giugno in diverse zone del Paese si registreranno ondate di caldo per un totale di 10-20 giorni, più del doppio del normale. Considera che un’onda di calore si verifica, secondo la definizione dell’ente indiano, quando due stazioni meteo vicine registrano per due giorni consecutivi massime comprese tra 45 e 47°C.
Pensa alle conseguenze: in un Paese afflitto da problemi idrici, in cui molte persone lavorano all’aperto in condizioni precarie, il rischio è che queste ondate siano destinate ad avere un costo elevato in termini di vite umane.
Le ondate di calore stanno colpendo tutta la regione, con conseguenze sull’economia (in particolare nel settore dell’agricoltura) e sulla vita quotidiana. Nelle Filippine le scuole chiudono per il troppo caldo. Il governo, per offrire refrigerio ha portato delle piscine in mezzo alle strade dei quartieri.
⚖️ La causa dei sei ragazzi portoghesi contro l’Europa sta per concludersi: il 9 aprile il verdetto
Martedì 9 aprile arriverà la sentenza della storica causa portata avanti da sei ragazzi portoghesi che hanno accusato di inadempienza climatica 32 Stati europei alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Sarà un momento davvero importante per tutto il continente e in generale per le climate litigation.
Gerry Liston, avvocato del Global Legal Action Network che ha seguito la causa ha detto:
«Potrebbe essere un momento spartiacque nella lotta globale per un futuro vivibile… Sarebbe uno degli sviluppi più significativi sul cambiamento climatico dalla firma dell’Accordo di Parigi. Ma qualunque sia l’esito, questo caso ha già dimostrato che i giovani sono pronti a fare di tutto per salvaguardare il proprio futuro».
(Quest’ultima frase — “qualunque sia l’esito” —, ripetuta anche da altri, sembra voler mettere le mani avanti, ma aspettiamo e vediamo).
→ Per riprendere il filo del discorso, qui la puntata dove la storia è raccontata dall’inizio:
💩 La regata Oxford vs. Cambridge finisce in vomito: il Tamigi è troppo inquinato
QUESTA È LA NOTIZIA PIÙ PAZZA DELL’ANNO. E piuttosto indicativa dei tempi.
Sai la storica storicissima sfida di canottaggio tra le università di Oxford e Cambridge? Beh, ha vinto Cambridge, ma non è questa la notizia: molti atleti sono stati malissimo nei giorni precedenti alla gara, durante la competizione e dopo le premiazioni. Collassi. Vomito. Diarrea. Il motivo sarebbe la concentrazione eccessiva del batterio Escherichia coli nelle acque del fiume. L’inquinamento del Tamigi, soprattutto nei tratti intorno a Londra, ha raggiunto livelli altissimi, con l’accumulo di liquami e scarichi abusivi e incontrollati di diverse aziende.
Per dirla come il capitano dell’equipaggio di Oxford, Leonard Jenkins:
«Sarebbe stato tutto molto più bello se non ci fosse stata così tanta m… nell’acqua. Anche durante la settimana abbiamo avuto episodi di malessere generale, di stomaco e qualche ora prima della partenza c’era chi vomitava ancora».
→ Lo studio aggiornato di Carbon Majors. (Ben consapevoli che le emissioni derivano dalla produzione energetica poi usata altrove).
Anche i medici devono preoccuparsi del clima che cambia? Evidentemente sì, e lo racconta molto bene nel suo nuovo libro Letizia Proserpi, dottoressa e divulgatrice “sostenibile”. La salute di tutto comincia da te (Giunti) è un volume che parla di di noi e di Pianeta. Con scienza, coraggio e intimità. Letizia ci ha concesso un estratto tutto per noi de Il Colore Verde. Eccolo.
Il ruolo del medico nella crisi climatica
Quali sono nel concreto i modi in cui il medico può intervenire nella crisi climatica? Il primo passo, ancora una volta, deve essere quello di essere aggiornato sulle ricadute a livello sanitario che il cambiamento climatico porta con sé. È necessario essere al corrente di tutto ciò non solo per essere in grado di accogliere le misure di mitigazione e adattamento che verranno messe in atto in ambito sanitario nei prossimi anni, ma anche per conoscere le patologie che andranno affrontate e riuscire a dare il supporto necessario ai pazienti in questo “nuovo mondo”.
Per fare in modo che ciò accada, la strada passa dalla formazione dei professionisti sanitari nel percorso universitario e post-laurea. La consapevolezza degli effetti del cambiamento climatico e dei fattori di rischio ambientali sulla salute umana agisce infatti come pulsante di avvio per un percorso di prevenzione fatto di tutela dell’ambiente parallelamente a uno stile di vita sano e sostenibile.
Il bagaglio di informazioni che il medico mette a disposizione del paziente, insieme a una corretta comunicazione delle pratiche da adottare per difendersi da temperature fuori dalla norma, infezioni, siccità e altri eventi climatici estremi che, purtroppo, saranno sempre più frequenti, possono aiutare i cittadini a orientarsi e proteggersi da queste nuove sfide globali. Vediamo insieme alcuni esempi pratici di come poter conciliare la prevenzione in ambito ambientale e sanitario.
— In accordo con le esigenze e lo stato di salute di ogni paziente è bene adottare una dieta sana, varia e che limiti al massimo il consumo di alimenti di origine animale e di quelli processati privilegiando verdura, frutta, cereali, legumi e frutta secca e favorendo, inoltre, prodotti locali e di stagione.
— Per restare in cucina, anche bere acqua del rubinetto al posto di quella nelle bottiglie di plastica può essere un ottimo consiglio. Tuttavia, la resistenza verso il consumo di questo bene prezioso è contornata da falsi miti. Scommetto, infatti, che ti è capitato di sentire almeno una volta che l’acqua del rubinetto può causare calcoli renali. Be’, niente di più sbagliato. I calcoli renali sono formati per lo più da ossalato di calcio, mentre nell’acqua troviamo il carbonato di calcio (due forme diverse), e dipendono sia da una predisposizione individuale e familiare ma anche, e soprattutto, dalla quantità di liquidi che assumiamo. Per chi ha una predisposizione individuale, oltre a bere molta acqua, una dieta povera di sale e proteine animali può essere un buon fattore protettivo. Per concludere, a meno che non ci siano prove di inquinamento delle falde acquifere nella zona in cui abiti, puoi bere acqua del rubinetto in tranquillità. Così farai bene all’ambiente, perché evita tonnellate di plastica e rifiuti, e anche alla tua salute.
— Ridurre l’utilizzo di mezzi di trasporto inquinanti a favore di una mobilità sostenibile può favorire la salute individuale, permettendo alle persone di fare più attività fisica e di vivere in un ambiente urbano più salubre.
— Utilizzare e smaltire i farmaci, soprattutto gli antibiotici, in modo consapevole e corretto è importantissimo non solo per evitare la creazione di resistenze e tutelare quindi la nostra possibilità di cura, ma anche per salvaguardare l’ambiente dall’inquinamento che provoca concrete conseguenze sulla biodiversità.
— Non eccedere con le prescrizioni non necessarie evita emissioni inutili e anche un sovraccarico di esami, oltreché di radiazioni in caso di test radiologici, al paziente.
I medici possono infine assumere un ruolo di cittadinanza attiva. Alcuni scelgono di entrare in associazioni che si propongono di portare avanti un ruolo attivo in ambito di salute e ambiente, come Isde (International Society of Doctors for the Environment), il cui motto è «Tutti siamo responsabili dell’ambiente, i medici lo sono due volte». Sono cambiamenti recenti, ma necessari: per esempio, nel 2023, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri e molte delle società medico-scientifiche su proposta di Isde Italia e dell’Associazione italiana di epidemiologia, hanno scritto una lettera alle autorità politiche chiedendo di ascoltare la voce del mondo scientifico e adottare azioni utili sia a ridurre l’inquinamento atmosferico sia a mitigare il cambiamento climatico, riconoscendo che i due fenomeni agiscono sinergicamente sulla salute umana, contrastando o riducendo anche l’efficacia delle terapie. Sono sempre più numerosi anche i gruppi di attivismo indipendenti, come Doctors4Future, proprio a conferma di come anche noi professionisti della salute possiamo avere un ruolo cruciale di advocacy.
→ Il libro si trova qui. Potete seguire Letizia su Instagram: @unavitamilleradici.
AWorld
Questa app forse la conosci, perché ormai è famosissima. Ti propone attività per ridurre le emissioni, fare attenzione all’ambiente e di tutto un po’. Made in Italy, è stata scelta dall’Onu come app ufficiale della lotta al climate change.
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Se sei qui, vuol dire che Il colore verde ti piace davvero e ti è utile. La newsletter è nata nel marzo 2020 e la curo io, Nicolas Lozito, friulano, 33 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa.
Da febbraio 2024 Federica De Lillis collabora con me. Giornalista romana, ora vive a Milano e lavora per Sky Tg24. I suoi focus: nuove generazioni, diritti e digitale.
La comunità de Il colore verde ha un bosco di 250 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCO₂: trovi la sua storia qui. Se vuoi adottare un albero anche tu da ZeroCO₂, usa il codice ILCOLOREVERDE per uno sconto del 30%.
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