Quelle dello spritz climatico
đ Il colore verde #206 I Climate Cafè sono luoghi dove incontrarsi e affrontare insieme eco-ansie e sogni per il futuro.
Buongiornissimo!
Bella storia da Trento: il comune doveva riqualificare un quartiere, Gardolo, e per farlo ha chiamato un architetto che a sua volta ha coinvolto degli studenti di elementari e medie. Lâarchitetto, Matteo DondĂŠ, ha chiesto ai giovani di immaginare gli spazi pubblici secondo le loro esigenze. Risultato: via alcuni parcheggi e al loro posto nuove panchine, alberature in vaso per lâombreggiatura e un orto didattico curato dagli studenti e dalle studentesse. Lâasfalto è arcobaleno e presto arriverĂ un tavolo da ping pong. Fra un anno gli abitanti del quartiere decideranno se tenerlo o ritornare alla situazione precedente. Ho il sospetto che si terranno lâarcobaleno.
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Ps. A Torino câè il festival Un grado e mezzo. Programma bello divertente (anche per famiglie). Oggi e domattina ci sono anchâio a moderare un poâ di incontri. Se passi saluta ;)
â Ma perchĂŠ piove cosĂŹ tanto?
Non câentrano scie chimiche, giuro. Nemmeno il cloud seeding, i poteri forti, i rettiliani. BensĂŹ: pur sapendo che il meteo non è il clima e ogni situazione può essere a suo modo eccezionale, câè un possibile trend. Piove tanto (o meglio, piove di piĂš e piĂš intensamente) perchĂŠ fa caldo, per via del cambiamento climatico e del fenomeno ciclico de El NiĂąo. Caldo umido, che fa evaporare in fretta lâacqua, gonfia le nuvole e le fa sfogare con violenza.
Qui sotto la grandinata di ieri a Torino, un fiume di palline di ghiaccio che ha sconvolto mezza cittĂ in pochi minuti.
Ho provato a raccontare la faccenda con un video sui social de La Stampa. Risultato? Insulti senza freni e complotti. Siamo abbastanza spacciati. Abbiamo fatto un altro video per rispondere ai commenti: altri insulti. Câè chi ha detto che non si fida nemmeno di Google, motore di ricerca corrotto, e chi ha detto che la CO2 aumenta perchĂŠ togliamo il verde per metterci i pannelli fotovoltaici. Che mondo assurdo. Però câerano anche tante persone che hanno provato a far valere la ragione e la scienza: a loro va un grande grazie.
âď¸ Anche la storia delle turbolenze in aereo câentra con il cambiamento climatico
Conosciamo la notizia: un volo della Singapore Airlines tra Londra e Singapore ha subito turbolenze cosĂŹ forti da provocare un morto e cinquanta feriti. Allâindomani della vicenda, sono iniziate le speculazioni: le turbolenze stanno aumentando negli ultimi anni, nonostante i voli siano sempre piĂš sicuri. A causare lâaumento delle turbolenze contribuisce anche il surriscaldamento globale (lo dico sempre che il climate change è come il maggiordomo dei vecchi gialli, câentra sempre!).
Uno studio pubblicato lo scorso anno ha calcolato che tra il 1979 e il 2020 sono aumentate le turbolenze in presenza di aria limpida. In alcune località le forti turbolenze sono aumentate fino al 55%. Nel 2017, un altro studio ha utilizzato i modelli climatici per prevedere che entro il 2050 le turbolenze di aria limpida potrebbero essere quattro volte piÚ comuni rispetto al passato, se il surriscaldamento prosegue con questa velocità . Qui tutto un approfondimento (in inglese): tra le 10 tratte piÚ turbolente ci sono Milano-Ginevra (5°) e Milano-Zurigo (10°). In futuro forse voleremo in maniera piÚ confortevole (ma comunque sufficientemente sicura).
đłď¸ In campagna elettorale non si parla piĂš di ambiente
I temi verdi sono assenti dalle campagne elettorali per le Europee. Lo certificano Greenpeace e lâOsservatorio di Pavia, che hanno studiato i discorsi dei principali leader nella prima metĂ di maggio.
âSolo nellâ8% delle dichiarazioni dei principali leader si fa almeno un accenno alla crisi climatica, ma quelle realmente dedicate al riscaldamento del pianeta sono appena il 4% e includono anche le dichiarazioni contrarie alle azioni per il clima. Se comprendiamo anche i temi ambientali non collegati alla crisi climatica, la percentuale di dichiarazioni arriva a poco meno dellâ11%â.
La stessa tendenza viene confermata in Francia. Se ne è occupato Le Monde con unâinchiesta approfondita: âil clima nel 2019 era uno dei temi principali, ora è assolutamente perifericoâ.
â Non sai chi votare? Il Trovapartito di Skytg24 ti aiuta a capire chi ti rappresenta meglio con un quiz. Qui Federica lo spiega con un video.
đ¨âđ§âđŚ Dopo le nonne svizzere, i genitori coreani che fanno causa al loro governo per lâinazione climatica
Un gruppo di genitori della Corea del Sud ha portato in tribunale lo Stato perchĂŠ le politiche climatiche sono considerate insufficenti. Il principio è simile a quello di altre climate litigation, come quella delle anziane per il clima svizzere (vinta alla Corte europea dei diritti dellâuomo) o la causa intentata dallâassociazione A Sud contro lâItalia (giudicata innammissibile). Ă la prima in Asia: la Corea del Sud è tra i Paese sviluppati che meno si sta impegnando per la decarbonizzazione.
Nel frattempo anche in Russia degli attivisti hanno fatto causa al governo per le scarse politiche di riduzione delle emissioni.
đĽ Con il fornello a gas si respirano da 10 a 100 volte piĂš particelle rispetto a stare nel traffico
Indeciso o indecisa tra gas o fornello a induzione? Ecco unâinformazione in piĂš per scegliere. Usare il fornello a gas produce una quantitĂ di aerosol inquinanti superiore a quelle del traffico automobilistico, sostiene uno studio condotto dai ricercatori della Purdue University, negli Stati Uniti. I fornelli a gas aumentano la possibilitĂ di sviluppare asma o altre malattie respiratorie. Per ogni chilo di gas potrebbero essere emessi fino a 10 milioni di miliardi di particelle di aerosol. Pericolosi soprattutto per i piĂš piccoli: un altro studio del 2022 2022, aveva giĂ stabilito che circa il 13% dei casi di asma infantile fosse attribuibile all'uso di fornelli a gas.
Non significa che devi sbarazzarti del fornello a gas. La ventilazione è fondamentale, spiegano i ricercatori: bisogna tenere sempre accesa la cappa di aspirazione quando si cucina.
Gli incendi sono aumentati a causa della siccitĂ , spiega El Espectador.
La crisi climatica fa meno paura se stiamo insieme
di
ÂŤHo incubi ricorrenti in cui mi ritrovo in scenari post-apocalittici. Sono sogni stressanti in cui devo lottare per la sopravvivenza. Ă difficile spiegarlo a chi mi sta accanto. Quando racconto della mia depressione per lo stato del clima molti mi rispondono solo âdai non ci pensareâÂť. Ho conosciuto Riccardo due anni fa, oggi dovrebbe avere 32 anni, è un poâ di tempo che non ci sentiamo. Lâho intervistato in quel periodo in cui tutti parlavamo di ansia climatica. In alcuni casi, come quello di Riccardo, si trattava di un sentimento gigantesco, opprimente, paralizzante.Â
Lâansia è cosĂŹ, non importa il fattore che la scatena â e la solitudine non fa che amplificarla. Ogni sentimento sembra enorme quando ce lo ritroviamo davanti da soli in una stanza. Riccardo aveva deciso di rivolgersi a uno psicoterapeuta: parlarne con qualcuno che non minimizzasse i suoi sentimenti, ma che li ascoltasse, gli riportava serenitĂ , anche se solo per unâora a settimana.Â
Unâaltra reazione comune davanti alla crisi è il doomismo climatico, il fatalismo, ovvero la sensazione che ormai lâumanitĂ sia condannata per cui meglio godersi il panorama finchĂŠ câè. Questo presentimento cresce soprattutto davanti allâinazione dei governi e delle conferenze internazionali che non riescono mai a soddisfare del tutto le richieste dei giovani attivisti. Si è sentita in questo modo anche lâattivista britannica Clover Hogan:
A 16 anni sono andata a Parigi per la COP21. Sono arrivata piena di ottimismo sul fatto che i leader mondiali avrebbero risolto questa minaccia esistenziale. Invece, ho incontrato persone che parlavano tranquillamente di greenwashing, facendo promesse programmate abbastanza lontane nel futuro da non richiedere alcuna azione immediata. Avevo giĂ familiaritĂ con la rabbia e la frustrazione che mi ribollivano dentro, ma mai prima mi ero sentita... impotente. E guardando le persone intorno a me - studenti ansiosi, policy makers, leader aziendali prudenti - ho visto quei sentimenti riflessi anche nei loro occhi.
Nel 2019 Hogan ha fondato Force of Nature, unâassociazione di giovani per mobilitare le persone verso azioni positive contro il cambiamento climatico. Nel direttivo ci sono solo giovanissimi e giovanissime, sono loro che hanno dato vita ai primi climate cafes indirizzati a ragazzi e ragazze per affrontare lâansia e il doomismo climatico. Sul sito li descrivono come âspazi sicuri per connettersi, collaborare e costruire una comunitĂ â.Â
Lâidea è che chiunque possa aprirne uno compilando un form. Per il resto, basta avere un bar, un appartamento, anche una stanzetta, e offrire qualcosa da mangiare e sorseggiare, per trasformare il proprio spazio in un caffè climatico dove i giovani possano incontrarsi per condividere la loro esperienza e le loro emozioni verso la crisi del Pianeta.
Dal 2022, quando lâiniziativa ha preso forma, ne sono stati aperti oltre 190 in 49 Paesi e la lista si amplia sempre di piĂš. Il sito mette anche a disposizione una mappa dove trovare lâevento piĂš vicino. (Per adesso non ce ne sono in Italia, ma potrebbe essere un buono spunto per organizzarne uno!)
Quello di Force of Nature non è il primo esperimento di questo tipo, esperienze simili esistono giĂ da un poâ e negli ultimi tre anni sono aumentate. La dottoressa Rebecca Nestor, dellâorganizzazione Climate Psychology Alliance, ha organizzato il suo primo incontro nel 2018 a Oxford traendo ispirazione dai âdeath cafeâ in cui le persone si incontrano per parlare della morte, abbattere i tabĂš sul tema e condividere paure e ansie nei confronti dellâaldilĂ (macabro⌠Ma interessante).Â
Un ragazzo di Brooklyn, Jonathan Kirsch, ha iniziato a invitare amici nel suo appartamento per capire come trasformare lâansia climatica in azione. Nel 2022 ha deciso di aprire lâevento al pubblico. In pochi metri quadri, le persone hanno iniziato a condividere frustrazione per lâinazione delle istituzioni oppure a scambiarsi consigli sul giardinaggio sostenibile, sul compostaggio, su gruppi di lettura, su come attivarsi in favore dellâapprovazione di certe norme da parte della classe politica.Â
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Che siano in presenza oppure online, come ha fatto qualcuno organizzando gli incontri su Zoom, questi appuntamenti sono momenti di catarsi. Le persone si liberano di pensieri intrusivi, eventi traumatici, sentimenti spiacevoli semplicemente condividendoli davanti a una bevanda e qualche snack. Lâansia nella stanza si fa piccola e il doomismo si trasforma in ottimismo climatico grazie allo scambio di idee.Â
Le vite piene di impegni ci spingono lontani e ci fanno sentire sempre piĂš soli (e impauriti). Tornare a darsi appuntamento in un bar può darci il conforto migliore di tutti: lo sguardo accogliente dellâaltro.Â
â
Wait wait, dopo i titoli di coda vi lascio un post credit. In settimana ho letto un sacco di articoli secondo cui 4 italiani su 10 soffrono di notriphobia. In breve, lâansia di quando ti sembra di essere lâunica persona che non ha prenotato le vacanze, e colpisce soprattutto le generazioni piĂš giovani (che ansia di vita). Non ho soluzioni che includano un aperitivo ma solo un suggerimento: stanno aprendo le iscrizioni per campi di volontariato green, abbiamo giĂ messo dei link la settimana scorsa. Lâidea è che a prezzi abbastanza accessibili ci si possano godere paesaggi naturali pazzeschi mentre si svolgono attivitĂ che fanno bene al Pianeta, come occuparsi delle tartarughe marine! (Sogno proibito di quando ero bambina, confesso). Alcuni viaggi accettano giovani dai 14 anni in su. Altri sono pensati per un largo ventaglio di etĂ , come i sei Science Camp 2024 organizzati da ToScienceCamp e dallâAssociazione Accatagliato sullâAltopiano di Asiago (qui tutte le info).
MaydayEarth
Sul sito o sullâapp potete segnalare e geolocalizzare emergenze ambientali. Chiunque può lanciare una campagna per salvaguardare il territorio: basta fare una foto allâarea da pulire o in cui piantare alberi e maydayEarth segnalerĂ ad altri utenti che in quel punto câè bisogno del loro aiuto.
Se le temperature aumentano, dobbiamo ripensare il modo in cui facciamo il bucato
Un gruppo di giovani ha adottato un vecchio pozzo abbandonato per dismetterlo completamente
Come rinselvatichire (si dice cosĂŹ?) i giovani, una guida per genitori
Fra poche settimane inizia la stagione del mare, la spiaggia e tutto il resto e staremo spaparanzati come questo cucciolo di foca a Horsey Gap, Norfolk, Regno Unito.
Sabato scorso il link delle rane che fanno le bolle mentre si riproducono non ha funzionato a tutti: eccolo corretto per chi si è perso la foto đ.
Se sei qui, vuol dire che Il colore verde ti piace davvero e ti è utile. La newsletter è nata nel marzo 2020 e la curo io, Nicolas Lozito, friulano, 33 anni. Sono un giornalista e lavoro a La Stampa.
Da febbraio 2024 Federica De Lillis collabora con me. Giornalista romana, ora vive a Milano e lavora per Sky Tg24. I suoi focus: nuove generazioni, diritti e digitale.
La comunitĂ de Il colore verde ha un bosco di 300 alberi in Guatemala, piantato da ZeroCOâ: trovi la sua storia qui. Se vuoi adottare un albero anche tu da ZeroCOâ, usa il codice ILCOLOREVERDE per uno sconto del 30%.
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Bella questa puntata con tanti spunti di azione!